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Vivigas, a Legnano dodici licenziamenti

L’azienda bresciana che, tramite la sua capogruppo Erga Cinque, aveva rilevato nel 2011 il pacchetto di maggioranza delle quote di Aemme Linea Energie

La sede di Amga (StudioSally)

Legnano (Milano), 23 giugno 2015 -L’Amministrazione comunale di Legnano ha appreso con forte preoccupazione la notizia dell’avvio delle procedure di licenziamento per dodici dipendenti legnanesi della Vivigas, l’azienda bresciana che, tramite la sua capogruppo Erga Cinque, aveva rilevato nel 2011 il pacchetto di maggioranza delle quote di Aemme Linea Energie la società partecipata dal gruppo Amga. La cessione integrale della società si è perfezionata lo scorso anno. Qualche settimana fa, alla scadenza dei tre anni dalla vendita, sono venuti meno gli obblighi di salvaguardia occupazionale previsti dal contratto di cessione e – purtroppo – la proprietà ha puntualmente provveduto ad inviare le dodici lettere di licenziamento. «Nella fase antecedente la cessione il centrosinistra aveva fortemente contrastato la scelta dell’allora Giunta di centrodestra Vitali-Fratus, con Maurizio Cozzi assessore al Bilancio, e della dirigenza di Amga, di procedere alla privatizzazione di Aemme Linea Energia – è il commento che trapela da Palazzo Malinverni – perché la cessione dell’azienda avrebbe privato Amga di una partecipazione redditizia e utile a “fare cassa”».

Alla prova dei fatti, e dei bilanci, le ragioni effettive della cessione decisa dall’Amministrazione Vitali erano state motivate dalla disastrosa situazione economico-finanziaria in cui versava Amga. «In questi tre anni è stato fatto tanto per Amga – spiega il sindaco – e senza ombra di dubbio è stata salvata da una situazione pre-fallimentare, ma nulla è stato possibile fare per riequilibrare situazioni e vicende in merito alle quali i giochi erano già stati definitivamente stabiliti: la cessione del pacchetto di maggioranza di Aemme Energia ha infatti impedito al nuovo Consiglio di amministrazione di Amga di aver voce in capitolo sul futuro della società». La Giunta Centinaio ha già avviato i necessari approfondimenti e contatti per meglio comprendere l’intera vicenda: «Faremo quanto è in nostro potere per garantire il diritto al lavoro di persone che rischiano oggi di pagare sulla loro pelle degli errori altrui».