Inveruno, operai sottopagati ai Vivai: la class action è vincente

La Cisl invita gli ex dipendenti a contattare la sede di Castano Primo. Chi era retribuito meno di 3 euro potrà ottenere la differenza di 10 euro l’ora

La Guardia di Finanza durante l’attività ispettiva al Vivaio

La Guardia di Finanza durante l’attività ispettiva al Vivaio

Inveruno (Milano) -  Lavoravano ai Vivai Zazzera ed erano pagati 2,87 euro all’ora, dieci euro in meno rispetto a quello che avrebbero dovuto ricevere in base al contratto nazionale. Ma loro il contratto neanche l’avevano visto. Alcuni neppure l’avevano firmato. Ora, inserendosi come creditori nella procedura giudiziaria avviata nei confronti di Sergio Zazzera, potrebbero ottenere la differenza non percepita in busta paga. A tutelare i lavoratori ci sta pensando la Cisl che, nei giorni scorsi, ha incontrato un gruppo di dipendenti dei Vivai, assieme ad un legale, all’operatore dell’ufficio vertenze e al delegato sindacale degli agricoltori. "Ci hanno portato le buste paga. Quello che si è sentito dire in questi giorni è tutto vero: venivano pagati 2,87 euro all’ora, scritto nero su bianco. Tutti timbravano il cartellino. Non erano né lavoratori stagionali né occasionali ma dipendenti a tutti gli effetti" - afferma Carlo Colzani della Cisl, promotore dell’iniziativa. "I lavoratori, non tutti presenti all’incontro, ci hanno raccontato situazioni paradossali. Erano obbligati a lavorare parecchie ore al giorno, anche nei festivi. Chi ha i requisiti, cioè ha lavorato da sottopagato ai Vivai, potrà mettersi in contatto con noi recandosi in sede o chiamando la Cisl a Castano Primo. Meno male che questa brutta pagina ora è stata chiusa. Nei giorni scorsi abbiamo incontrato il nuovo amministratore Marco Giordano che ci ha confermato che tutto, adesso, è stato messo in regola".

Con la loro class action , i lavoratori (anche quelli non più dipendenti dei Vivai) puntano ad avere un ristoro delle spettanze passate quando il giudice riconoscerà coloro che vantano crediti dai Zazzera. Attualmente ai Vivai lavorano quindici dipendenti, tutti contrattualizzati con pagamenti in linea col contratto di lavoro di categoria. Da quando c’è stato il sequestro delle proprietà di Sergio Zazzera il vivaio non ha mai chiuso, e i clienti hanno continuato a frequentarlo, nonostante molti sui social abbiamo pesantemente criticato il comportamento dell’ex titolare, esprimendo sdegno. Il vivaio non aveva chiuso neanche nei periodi di zona rossa in quanto punto vendita di alimenti per animali, mentre per i prodotti del vivaio aveva organizzato consegne a domicilio. Il cinquantatreenne inverunese titolare dei vivai - impresa famigliare che si era insediata negli anni Settanta - resta agli arresti domiciliari a casa della compagna. Deve rispondere dei reati di sfruttamento del lavoro e di resistenza a pubblico ufficiale per aver minacciato un agente della Guardia di Finanza nel corso di una attività di verifica.