REDAZIONE LEGNANO

Violenza giovanile e legalità. Lezione agli studenti su come segnalare i pericoli

Busto Arsizio, ciclo di incontri in classe con il sindacato autonomo di Polizia

Busto Arsizio, ciclo di incontri in classe con il sindacato autonomo di Polizia

Busto Arsizio, ciclo di incontri in classe con il sindacato autonomo di Polizia

Si è svolto nei giorni scorsi presso la scuola secondaria di primo grado “E. Fermi” (Istituto comprensivo Pertini) il primo del programma di incontri rivolti agli studenti di età compresa tra gli 11 e i 13 anni che proseguiranno nel mese di maggio, il tema la prevenzione di comportamenti violenti.

L’iniziativa, promossa dall’Amministrazione comunale in collaborazione con il Sap – Sindacato autonomo di polizia, nasce con l’obiettivo di informare e sensibilizzare i giovani in merito alla prevenzione della violenza e di far loro conoscere gli strumenti a disposizione per la segnalazione e la difesa da situazioni di rischio. Alla luce dei recenti e preoccupanti episodi verificatisi sul territorio, come i pestaggi tra minorenni, questi momenti di confronto costituiscono un’importante occasione di dialogo tra studenti e rappresentanti delle forze dell’ordine, favorendo una riflessione consapevole sui comportamenti responsabili e sul valore della legalità.

"Si discuterà di violenza giovanile e comportamenti rischiosi, per analizzare cause e conseguenze di determinati atti, gesti e parole nel contesto dei più giovani, alla luce di eventi recenti sul territorio comunale", ha spiegato l’assessore alle Politiche educative Chiara Colombo, illustrando le iniziative. "Il Sap favorirà momenti di confronto e riflessione, coinvolgendo i giovani nel dialogo e promuovendo i servizi a disposizione per la prevenzione e la tutela dei più deboli". Gli incontri riguarderanno tutte le scuole secondarie di primo grado della città per tutto il mese di maggio.

Il prossimo passo sarà quello di coinvolgere i genitori. Intanto il primo incontro è stato molto positivo per l’attenzione manifestata dagli studenti che hanno scoperto l’applicazione YouPol, specifica della Polizia di Stato e pensata soprattutto per bullismo, spaccio o violenza domestica. Dalla Polizia un invito ai ragazzi, se si vedono prepotenze "parlatene, il primo aiuto parte da voi. I vostri familiari e i vostri insegnanti devono sapere. Ci siamo noi della Polizia, ci sono le Forze dell’Ordine, sappiamo prendere le precauzioni necessarie. Tenete presente che forse il bullo non si rende neanche conto di quello che combina. E che fa del male a se stesso oltre che alla vittima".

R.V.