GIOVANNI CHIODINI
Cronaca

"Via le zone grigie". Contro la mafia sfilano in trecento: nessun compromesso

Abbiategrasso, trenta associazioni hanno unito le loro forze. Il sindaco Nai: non abbiamo nulla da condividere con il malaffare. Don Mapelli: vogliamo essere un territorio libero.

"Via le zone grigie". Contro la mafia sfilano in trecento: nessun compromesso

"Via le zone grigie". Contro la mafia sfilano in trecento: nessun compromesso

Dopo una mattinata di pioggia il meteo ha concesso una tregua nel primo pomeriggio, proprio il tempo necessario per la manifestazione organizzata da trenta associazioni che, in questo modo, hanno voluto ribadire la volontà di vivere in una "città giusta e libera dalle mafie, una città ideale". Almeno più di 300 persone hanno risposto all’appello presentandosi con bandiere e ombrelli all’appuntamento in piazza 5 Giornate. "L’inchiesta della Dda che ha riguardato questo territorio ha portato alla luce che ci possono essere delle zone grigie. Ebbene noi vogliamo un territorio libero per tutti, senza alcuna compromissione, di qualsiasi misura e maniera" ha scandito don Massimo Mapelli poco prima che salisse sul furgone che apriva il corteo.

"Questa giornata – sono ancora parole di don Mapelli – è il frutto del lavoro di tante associazioni che si sono messe assieme per ribadire le parole giustizia e libertà". Il corteo ha interessato le strade del centro cittadino. Alle spalle del furgone, che animava il pomeriggio con della musica, c’erano i tanti giovani delle associazioni culturali e ricreative, e poi i sindaci. Una trentina i Comuni che hanno aderito, col sindaco Cesare Nai in prima fila assieme ad alcuni dei suoi assessori e consiglieri comunali. "Siamo noi i primi a volere una città senza compromissioni. Non abbiamo nulla da condividere con il malaffare" ha detto lo stesso Nai, il cui nome era finito nell’indagine Hydra senza però alcuna accusa specifica.

A seguire tutti i rappresentanti delle associazioni, le organizzazioni sindacali dei lavoratori e di Confcommercio, lo striscione della Carovana antimafia dell’ovest Milano, i gruppi ambientalisti (non solo quelli del territorio ma anche del gruppo Salviamo la brughiera) e singoli cittadini che hanno voluto ribadire il loro no alle mafie. Il corteo è arrivato poi in piazza Marconi dove in molti si sono succeduti al microfono, da Angelo Vassallo di Libera allo stesso don Mapelli e poi Fabio Bottero sindaco di Trezzano sul Naviglio, coordinatore regionale di Avviso Pubblico, che ha definito essere "un punto di riferimento importante per i Comuni lombardi su come prevenire e contrastare la diffusione di alcuni particolari fenomeni di malaffare". "Da oggi Abbiategrasso è più libera" è stato l’appello conclusivo, suffragato dagli applausi dei presenti.