
Degrado e immondizia sulle spiaggette del Ticino lasciate dai bagnanti della domenica
Abbiategrasso (Milano), 4 agosto 2018 - Povero Ticino, usato come discarca dai vacanzieri della domenica. Il lunedì ad attraversare la stradina che porta alla località Gabana c’è da mettersi le mani nei capelli. La domenica è preda di famiglie intere che si riversano sulle spiaggette per il pic nic e il lunedì è il disastro. Resti di cibo e spazzatura dappertutto. A denunciarlo è il consigliere comunale ad Abbiategrasso Giuseppe Serra che si fa portavoce dell’indignazione generale dei cittadini. Quelli, e sono tanti per fortuna, che il Ticino lo amano e lo rispettano. «Ho trovato di tutto – commenta Serra – piatti di plastica buttati in giro, bottigliette di birra in quantità lasciate sotto gli alberi. Di tutto e di più, è uno spettacolo mortificante».
Serra i cittadini se la prendono, in primo luogo, con i vacanzieri. Oggi sono soprattutto sudamericani ad affollare le spiaggette del Ticino, quello che da sempre viene soprannominato il mare dei poveri. Il lido di chi non può permettersi una vera vacanza e allora va al Ticino perché non c’è da spendere: da anni le spiagge bianche del Fiume Azzurro sono note un po’ ovunque come il “mare dei poveri“ tanto che, ogni anno puntualmente durante la stagione più calda, il fiume diventa luogo di incidenti in acqua. La folla lascia sempre delle tracce del proprio passaggio e non bisogna generalizzare. Non tutti i bagnanti si comportano da incivili, ovviamente. Ma molti non rispettano nulla. E poi Serra se la prende con chi dovrebbe vigilare. «Sento spesso belle parole quando si parla di Parco del Ticino - aggiunge – dalla biodiversità alla biosfera e altro ancora. Belle parole che poi si scontrano con una realtà fatta di degrado e di persone che non rispettano le regole. Non vedo controlli sulle spiaggette. Non so quante multe vengano date dai guardia parco per abbandono di rifiuti o di fuochi. O quante sanzioni vengano date dalla polizia locale. Ma vorrei che si facesse prevenzione. Che ognuno decidesse, finalmente, di rispettare l’ambiente in cui vive». Serra segnala altre situazioni incresciose e non esita a renderle pubbliche.
Del resto sono sotto gli occhi di tutti. «Pochi giorni fa – continua – ero sulla strada nota come il Castagnurin e stavo raccogliendo le more con i miei bambini. Ad un certo punto ho trovato una busta di plastica in mezzo ai cespugli. La prendo, vi guardo dentro e trovo delle siringhe. Penso che abbiamo raggiunto il limite». Il degrado alla Gabana di Abbiategrasso è il massimo. Ma non ci sono grossi miglioramenti in altri comuni.
Lo stesso discorso vale tra Castelletto di Cuggiono, Bernate e Boffalora. Anche qui gli incivili non esitano a lasciare i resti dei pic nic lungo le spiaggette. E i controlli sono pressoché inesistenti. Lo stesso accade anche con i divieti di balneazione che spesso vengono posizionati dai Comuni per ragioni di sicurezza: il fiume nel tratto interessato dal divieto magari è pericoloso ma i cartelli vengono ignorati sistematicamente.