Sul parcheggio della stazione deciderà il Tar

Il Comune di Saronno si prepara a difendersi legalmente contro il ricorso presentato da Ferrovienord al Tar riguardo alle ordinanze emesse per migliorare le condizioni del parcheggio della stazione ferroviaria. La società ha chiesto l'annullamento, ma il Comune si costituirà in giudizio per difendere i provvedimenti adottati.

Sul parcheggio della stazione deciderà il Tar

Il Comune di Saronno si prepara a difendersi legalmente contro il ricorso presentato da Ferrovienord al Tar riguardo alle ordinanze emesse per migliorare le condizioni del parcheggio della stazione ferroviaria. La società ha chiesto l'annullamento, ma il Comune si costituirà in giudizio per difendere i provvedimenti adottati.

Il Comune si prepara a rispondere legalmente al ricorso al Tar presentato lo scorso 25 giugno da Ferrovienord contro alcune ordinanze del Comune. Il ricorso è stato presentato lo scorso 25 giugno e fa riferimento ad una vicenda che era stata al centro del dibattito cittadino la scorsa primavera.

A seguito delle proteste dei viaggiatori e delle segnalazioni dei cittadini residenti nella zona l’amministrazione comunale ha emesso tre provvedimenti "relativi alle condizioni di pulizia, salubrità, igiene, decoro e sicurezza del parcheggio della stazione ferroviaria di Saronno sud". Nel dettaglio si tratta delle ordinanze del sindaco Augusto Airoldi del 23 aprile e del 18 giugno e della nota del dirigente dell’area tecnica il 12 giugno in cui si chiedeva a Ferrovienord di realizzare degli interventi. Tra i provvedimenti particolare clamore aveva provocato, quello di aprile, quando il Comune ordinava a Ferrovianord "adozione di tutte le misure necessarie alla rimozione di tutte le criticità per il ripristino delle condizioni di sicurezza, decoro, igiene e salubrità del parcheggio".

Lo scorso 25 giugno è stato notificato il ricorso al Tar di Milano promosso da Ferrovienord per l’annullamento. Le motivazioni addotte dalla società non sono state rese note nella delibera dove l’amministrazione spiega di "ritenerle non condivisibili" tanto da decidere di costituirsi "nell’instaurando giudizio al fine di far valere la legittimità dei provvedimenti".

Sara Giudici