Condannato a una pena di tre anni e 8 mesi un ventisettenne accusato di abusi sessuali su due ragazzine, 12 e 14 anni, figlie della donna all’epoca dei fatti, avvenuti tra il 2018 e il 2019, sua compagna. L’accusa per l’imputato, a cui è stato riconosciuto un vizio parziale di mente, aveva chiesto 7 anni di reclusione. La vicenda era emersa dopo il racconto agli educatori da parte delle due minori che avevano manifestato il loro disagio. L’allora compagno della madre si sarebbe infilato più volte nel loro letto, palpeggiandole. Ieri mattina si è concluso il processo in Tribunale a Varese, condanna dunque per il ventisettenne, caduta invece l’accusa di coinvolgimento per non aver denunciato gli abusi per la ex compagna, la mamma delle due adolescenti, ignara di tutto come è stato provato in aula.
L’imputato prima della sentenza ha reso spontanee dichiarazioni sostenendo di considerare le due ragazzine come figlie e che i fatti sono andati diversamente. Il difensore del ventisettenne ha parlato di "semplici palpeggiamenti sopra i vestiti e che non sono mai trascesi", quindi ha invocato un’attenuazione della pena e ha puntato sulle caratteristiche personali dell’imputato che soffre di patologie legate a dipendenze da alcol e droga.
Il comportamento diurno dell’uomo dunque non aveva mai creato problemi, invece la notte la situazione cambiava, tornando a casa stordito da alcol e droga non si sarebbe reso conto in quale letto si metteva mentre per l’accusa più volte si sarebbe infilato nel letto delle due ragazzine palpeggiandole. Ieri per il ventisettenne, già in carcere per altri reati, la condanna a 3 anni e 8 mesi, oltre a misure di sicurezza per un anno e libertà vigilata per due.
Rosella Formenti