Spari in aria a Capodanno Due italiani sotto torchio inchiodati dalle telecamere

Colpi d’arma da fuoco contro le vetrine dei negozi del centro la notte di San Silvestro. A casa degli indagati i carabinieri hanno trovato gli stessi abiti indossati quella sera

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di Graziano Masperi

Svolta nelle indagini sugli spari nella notte di San Silvestro ad Abbiategrasso. Non piccoli botti innocenti, bensì veri e propri colpi d’arma da fuoco che hanno infranto le vetrine di alcuni esercizi commerciali del centro storico della città. Per quegli episodi ci sono due indagati che hanno ricevuto la visita da parte dei carabinieri. Si tratta di due uomini di nazionalità italiana nella cui abitazione, a seguito di perquisizione, sarebbero stati ritrovati degli indumenti utilizzati la notte dell’ultimo dell’anno. Gli stessi sarebbero stati ripresi dalle telecamere di videosorveglianza dislocate nel centro e da quelle immagini gli investigatori sarebbero poi risaliti agli abiti che indossavano. Un passo avanti deciso a poco più di un mese di distanza.

Nessun legame, quindi, tra gli spari di Abbiategrasso e quelli che si sono registrati in via Garibaldi a Magenta. Dove alcuni ragazzini hanno esploso colpi di pistola in aria facendosi riprendere per poi far girare i video su WhatsApp. Gli episodi di Abbiategrasso erano ben più gravi e capaci di scatenare preoccupazione tra i commercianti. L’assessorato alla Sicurezza e il Sindaco Cesare Nai avevano annunciato la richiesta di un incontro con il Prefetto allo scopo di ottenere un potenziamento delle risorse territoriale e un maggiore controllo del territorio cittadino.

Gli stessi commercianti, per voce di Brunella Agnelli, segretario della locale sezione della Confcommercio, avevano definito la situazione "preoccupante e aggravata ulteriormente da un clima pesante che si era instaurato in città". Si riferivano alle numerose rapine commesse nelle farmacie e in alcuni esercizi commerciali che si erano registrati in città negli ultimi mesi.