Sotto il grattacielo è rivolta contro il Comune

I residenti dei condomìni attorno a piazza Mocchetti attaccano il Municipio sul piano di opere previste sulla facciata della Torre e nell’area

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di Paolo Girotti

I residenti delle palazzine che circondano piazza Mocchetti, la piazza sotto il “grattacielo” cittadino, si schierano uniti contro il Comune di Legnano: i rappresentanti dei condòmini, infatti, hanno impugnato il bando con cui il Comune di Legnano ha indetto il "Concorso internazionale di idee Legnano - disegnare il centro", dello scorso mese di ottobre, chiedendone la dichiarazione di nullità o l’annullamento. Il motivo? Il timore che il bando in questione una volta portato a termine preveda opere, lavori o modifiche nella stessa piazza che, pur essendo ad uso pubblico, è comunque una proprietà privata. La vicenda è arrivata alle estreme conseguenze dopo che da tempo i condòmini erano stato avvisati dagli amministratori di queste intenzioni sfociate nella recente richiesta al tribunale amministrativo che ha obbligato il Comune a costituirsi per difendere la propria posizione. Timore giustificato?

A ben vedere non sembrerebbe e questo per diversi motivi. Il bando in questione, infatti, è al momento un semplice concorso di idee, procedura che non presuppone dunque la predisposizione di un progetto da trasformare immediatamente in realtà: l’area di piazza Mocchetti, inoltre, è comunque presa in considerazione semplicemente perché costituisce il punto di unione tra corso Italia, i cosiddetti "giardini Bennet" e piazza don Sturzo, la ex piazza Mercato, vale a dire i punti focali sui quali si dovrà concentrare il concorso di idee. È d’altronde ben noto all’amministrazione comunale - e lo stesso sarebbe per ogni progettista - che l’area in questione è comunque una proprietà privata e ogni minima variazione andrebbe dunque discussa e autorizzata con la proprietà stessa. La posizione assunta dai rappresentanti dei condomini che si affacciano sulla piazza è frutto di un percorso diverso e così la richiesta di intervento al Tar è diventata l’unica soluzione. Questo ultimo ricorso arriva dopo che, solo poche settimane fa, era stato il solo condominio Torre, in sostanza il grattacielo, a chiedere al tribunale amministrativo un altro annullamento, quello dell’ordinanza emessa dal Comune a metà dell’agosto scorso e relativa allo stato di pericolosità dell’edificio di via Giolitti. L’ordinanza era stata emessa dopo il distacco di alcune piastrelle della superficie dell’edificio e imponeva di agire in modo da effettuare lavori capaci di eliminare ogni rischio: il Comune aveva già incaricato un legale per seguire questa vicenda ma, a quanto pare, la situazione potrebbe essersi risolta giorni fa, quando il condominio ha presentato a palazzo Malinverni un piano per effettuare i lavori.