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Sos disturbi alimentari. Una mano alle famiglie
Domenica alle 21 la Sala Pro Busto ospiterà lo spettacolo "Fashion Comedy Show", una serata all’insegna della comicità e della moda, i cui proventi serviranno a sostenere l’associazione Ananke Family, fondata da un gruppo di genitori in sinergia con la comunità terapeutica Villa Miralago e con Fondazione Ananke con l’intento di supportare giovani e famiglie alle prese con i disturbi del comportamento alimentare.
Il ricavato sarà destinato a finanziare il progetto "Terapia sospesa" che da ottobre ha permesso di donare più di 200 sedute di psicoterapia a giovani affetti da Dca (disturbi del comportamento alimentare) evitando interruzioni nei percorsi terapeutici e riducendo i tempi di attesa. Allo show, patrocinato dall’amministrazione comunale, parteciperanno i comici Ale Petrone, Diddi Mazzilli, Eddy Mirabella e Francesco Migliazza, il dj Panico. Guest star sarà Alessia Crespi, laureata in Fashion Design alla Naba a Milano, creatrice del brand inclusivo FashionLea che fornirà gli abiti per la sfilata, a cui prenderanno parte modelle non professioniste e anche due ragazze che sono riuscite a superare la malattia. Tra gli abiti ce ne saranno alcuni lilla, il colore scelto per identificare la lotta ai disturbi alimentari. L’ingresso, con prenotazione obbligatoria al numero 338.6221029, è a offerta libera a partire da 10 Euro.
Come ricorda l’assessore all’Inclusione sociale Paola Reguzzoni "stiamo lavorando, insieme ad Ananke Family, per aprire, presumibilmente a partire da settembre, uno sportello di ascolto in via Tito Speri a cui ragazze e ragazzi affetti da Dca e le loro famiglie potranno rivolgersi per informazioni e consigli". Un’iniziativa indispensabile perché i casi di Dca sono in crescita e l’età in cui ci si ammala è sempre più bassa, tanto che anche i pediatri sono coinvolti nei percorsi di cura. Lo sportello permetterà all’amministrazione e all’associazione di essere vicini alle famiglie, che spesso non vogliono vedere i segnali che indicano l’insorgenza del problema e che altrettanto spesso si vergognano, senza motivo, di chiedere aiuto. Una vicinanza che non sarà giudicante, ma aperta a dare indicazioni utili per affrontare il percorso di cura.