CHRISTIAN SORMANI
Cronaca

Scuole proibite, protesta a colori

Manifestazioni a Legnano: genitori e alunni si sono ritrovati davanti alle Rodari, Bonvesin de La Riva e Deledda

di Christian Sormani

Si susseguono le proteste di genitori e bambini contro la chiusura delle scuole dell’obbligo. Dopo le manifestazioni di Canegrate della scorsa settimana, ieri mattina diverse persone, bambini compresi, si sono ritrovati davanti alle scuole Rodari, Bonvesin de La Riva e Deledda di Legnano. Una dimostrazione pacifica e molto colorata, con tanto di cartelli tenuti in mano dai bambini presenti che, simbolicamente, hanno abbracciato le loro scuole chiedendo di poter tornare il prima possibile alle lezioni in presenza. Sono stati diversi i cartelli esposti e i genitori del Ics Bonvesin de La Riva di Legnano, insieme all’associazione genitori Bonvesin de La Riva OdV, hanno divulgato una lettera aperta, chiedendo subito una rapida riapertura degli istituti scolastici. Erano presenti anche il sindaco Lorenzo Radice, gli assessori all’istruzione, Ilaria Maffei, e alla quotidianità e piccole cose, Monica Berna Nasca. "Con la nostra presenza – spiega l’assessore Maffei – abbiamo voluto manifestare la piena solidarietà dell’amministrazione ai genitori degli studenti perché comprendiamo perfettamente la difficile situazione in cui si sono improvvisamente trovati con la chiusura, da un giorno all’altro, delle scuole. Comprendiamo anche la perplessità dei genitori". La manifestazione è stata organizzata rispettando tutte le norme in vigore, compreso il distanziamento sociale con i quali i bambini sono stati disposti davanti alle rispettive scuole. Intanto l’associazione genitori ha invitato tutto a mandare tramite pagina fb o attraverso il cellulare al numero 3392039546, una foto in cui abbraccia simbolicamente la sua scuola che verrà pubblicata sui social network. Questa mattina intanto dalle 8 alle 8.15 si terrà un flash mob davanti alle scuole Mazzini sempre a Legnano e tutti sono invitati a partecipare portando cartelli colorati e mantenendo le distanze, per esprimere il proprio dissenso sulla chiusura. Una chiusura che in questo momento non riguarda i nidi e che suona come un gigantesco ossimoro. Da una parte le scuole dell’obbligo chiuse, nonostante mascherina e distanziamento. Dall’altra gli asili nido aperti senza ovviamente disposizioni sanitarie e col contatto fisico che è parte integrante della vita scolastica dei più piccoli, senza distanze. Le maestre in questo caso mantengono i dispositivi di protezione, ma fino all’ora di pranzo quando li tolgono per mangiare insieme ai piccoli. Una situazione bizzarra per non dire paradossale che forse qualcuno dovrebbe spiegare: perché i nidi sì e le scuole dell’obbligo, molto più controllate, no?