Recupero dell’area ex Novartis Il comitato dà la sveglia ai sindaci

L’appello: "Iniziamo a lavorare insieme per viabilità e ambiente contro il nuovo polo logistico" .

Recupero dell’area ex Novartis   Il comitato dà la sveglia ai sindaci

Recupero dell’area ex Novartis Il comitato dà la sveglia ai sindaci

di Sara Giudici

"Come Comitato prospettive Ex-Novartis ci sentiamo in dovere di richiedere ufficialmente a tutte le amministrazioni interessate ossia quelle di Origgio, Saronno, Caronno e Uboldo l’istituzione di un tavolo di lavoro che abbia lo scopo di affrontare in modo unitario e collegiale la grande sfida viabilistica e ambientale che abbiamo davanti, e che sia capace di elaborare strategie sovracomunali più efficaci". Dopo il consiglio comunale aperto del 27 febbraio il Comitato creato dai residenti del Saronnese nella speranza che lo stabilimento lasciato vuoto dalla multinazionale Novartis ad agosto non diventi un polo logistico con aumento di traffico e inquinamento. Chiare le richieste del comitato: "Vogliamo promuovere un miglioramento sostanziale dell’ambiente e della viabilità nella zona tra Saronno, Caronno, Origgio e Uboldo partendo dalla rassicurazione che le imprese subentranti nell’insediamento Ex-Novartis operino secondo un’elevata responsabilità sociale, etica e ambientale". Diverse le proposte concreti su cui il Comitato vorrebbe che lavorasse il tavolo: "Elaborare una serie di iniziative "compensative" da sottoporre alla nuova proprietà dell’area volte a mitigare gli effetti negativi dei nuovi insediamenti ma anche elaborare una viabilità alternativa in un’area già congestionata dal traffico". E il Comitato non dimentica le sue origini: "Essendo il nostro gruppo nato per informare la cittadinanza crediamo che anche il tavolo di lavoro debba avere una finalità divulgativa, e informare la cittadinanza su quanto si va progettando, dimostrando così di avere una visione più attenta ai nuovi problemi ambientali, viabilistici e climatici che ormai sono la quotidianità tra le persone che vorrebbero una mobilità più ecosostenibile, un’aria più pulita, un ambiente più verde e meno cementificato".