Pochi “guardiani”, una raffica di salvataggi

Dieci persone in difficoltà salvate dalle acque negli ultimi dieci giorni. Richiamo alla massima attenzione

LECCO

Operazione "Lario sicuro" su quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno, ma in spiaggia non ci sono bagnini. Gli unici posti presidiati sono Bellano, dove a vegliare sui bagnanti la domenica ci pensano i bagnini e i cani bagnino dell’Acsn, che è l’Associazione cinofila salvataggio nautico di Monza, e, durante i weekend, le spiagge del laghetto di Piona e della Breva a Colico, con gli Opsa e i volontari della Croce rossa lecchese, che sono gli operatori polivalenti di salvataggio acquatico che ora dispongono pure di due "droni bagnino", e con gli Amici di Claudio, i bagnini di un’associazione fondata nel 2008 da mamma Patrizia Gobbi per impedire che altri annegassero, come invece successo l’estate prima al suo figlio quindicenne Claudio Brunetti.

Gli altri 72 lidi e spiagge sono affidati invece ai vigili del fuoco, piuttosto che ai carabinieri e ai militari della Guardia costiera ausiliaria, coordinati dai finanzieri del Roan, il Reparto operativo aeronavale di Como.

Solo negli ultimi dieci giorni sono state salvate almeno una decina di persone: quattro ventenni che stavano affogando per rincorrere in acqua un pallone, due trentenni alla deriva su un materassino, gente in barca in balia delle onde e della corrente, mentre purtroppo un ricercatore indiano di 28 anni del Politecnico di Lecco l’ultima domenica di luglio è annegato, sotto gli occhi di suoi due amici invece recuperati in extremis. Un bilancio che richiama alla massima prudenza.

D.D.S.