“Parla” un protagonista, un semovente M42 Ottant’anni d’età e una “memoria di ferro”

Definito il “carro armato” il corazzato di Lonate ci ha concesso un dialogo immaginario.

Signor Semovente, ci parli di lei...

"Io sono un veicolo corazzato del Regio Esercito Italiano. Ne ho passate tante durante la guerra e il fatto che io sia ancora qui direi che è un miracolo.

Ci dica di più. La guerra…deve essere stata spaventosa. Di quale guerra parla?

"La Seconda Guerra Mondiale, il più spaventoso conflitto che l’umanità ricordi. Io sono nato nel 1942 proprio per via dell’entrata in guerra dell’Italia e ho dovuto fare del mio meglio per sostenere le truppe italiane in Nordafrica. Infatti, dopo una prima avanzata italiana in Egitto nell’estate 1940, è seguita una controffensiva inglese che ci ha portato via metà della Libia. I nostri piccoli carri L3 erano inadeguati ad una guerra di movimento di grandi unità corazzate ed i carri britannici erano superiori per tecnologia ed armamento. Battaglie quali El Agheila, Ain El Gazala ed El Alamein le ho combattute tutte tenendo testa ad avversari più forti di me. Quanti ragazzi, giovanissimi, Italiani, Inglesi, Tedeschi si sono sacrificati per l’insensata follia della guerra"

Che cosa è accaduto in Nordafrica?

"La campagna dell’Africa Settentrionale è stata una contesa insolita: la guerra del deserto somigliava a quella sul mare con rapide avanzate ed altrettanto rapide ritirate, velocissime manovre avvolgenti e tattiche imprevedibili".