GRAZIANO MASPERI
Cronaca

Il Parco del Ticino regala le piante per rimboscare il territorio

Verranno conservate nel vivaio di Pontevecchio

Messa a dimora di nuovi alberi

Magenta (Milano), 3 aprile 2019 - Piante autoctone per enti pubblici e privati messe a disposizione gratuitamente dal Parco del Ticino. Dalle latifoglie agli arbusti, per incrementare il patrimonio naturale a disposizione di tutti. Il Parco ha stretto una convenzione con Ersaf, l’Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste, grazie alla quale quest’ultima può entrare nell’area parco e raccogliere semi per produrre piantine. Una parte di queste vengono poi trasferite nel Piantonaio, come viene definito, che è stato inaugurato proprio sabato scorso insieme alla sede dei volontari della Protezione Civile e della vigilanza presso località Mainaga a Pontevecchio di Magenta, poco distante dalla sede di Villa Castiglioni.

"L’iniziativa del Parco del Ticino è rivolta ai nostri comuni – spiega Fulvio Caronni, responsabile settore vegetazione e boschi del Parco – e anche ai privati, fino ad un massimo di venti piantine. Oltrepassato tale numero verrà chiesto un contributo. Naturalmente chi avrà in donazione le piantine si dovrà impegnare a sistemarle in luoghi idonei, in aree non recintate e ben visibili dal pubblico e a mantenerle in maniera adeguata". Non si tratta di piante ornamentali in vendita presso i centri florovivaisti, ma di piante che provengono dalle terre del Parco. Tra le latifoglie autoctone ci sono le querce, gli olmi, l’ontano nano, l’acero campestre e molte altre. Tra gli arbusti il biancospino, il nocciolo, il sanguinello. Le richieste arrivano a decine, anche una quarantina in un solo anno da parte dei Comuni che, così facendo, possono contribuire ad incrementare la popolazione autoctona delle latifoglie e degli arbusti, garantendosi nel contempo delle piante belle e capaci di donare un tocco di vivacità al loto territorio".

Negli ultimi anni la gestione di tali piante si è resa possibile grazie alla collaborazione di un agricoltore, Mario Busti, che oggi, per raggiunti limiti di età anagrafica non ha più la possibilità di seguire tali incombenze che richiedono notevole impegno, capacità e passione. Un collaboratore preziosissimo l’agricoltore che conosce tutti i segreti delle piante autoctone. "Da quest’anno – conclude Caronni – verranno trasferite nel Piantonaio di località Mainaga a Pontevecchio, luogo ideale per metterle a dimora e farle crescere. Magari diversificando l’attività e utilizzando anche dei vasi".