
Il vecchio ospedale di Legnano (StudioSally)
Legnano (Milano), 2 aprile 2015 - Il direttore dell’Azienda ospedaliera legnanese, Carla Dotti, l’ha definito una specie di gioco delle tre tavolette. Ma alla fine, è proprio così: se a cinque anni dalla sua dismissione il vecchio ospedale troverà una nuova collocazione attraverso la più volte annunciata «cittadella delle fragilità» lo deve non solo ai finanziamenti regionali stanziati già un anno fa, ma anche grazie a una riorganizzazione dei servizi fra Azienda sanitaria e presìdi ospedalieri legnanesi e magentini che ancora mancava. Come in una specie di effetto domino, è stato in effetti proprio il Fornaroli a Magenta – dove a breve partiranno i lavori per il nuovo pronto soccorso e per il ritorno vent’anni dopo della scuola infermieri – a dare la spinta propulsiva a un piano di recupero dell’area di cui sembravano essersi perse le tracce da un anno a questa parte. L’attuale scuola infermieri, che si trova attualmente a Legnano, verrà infatti portata al Fornaroli. Il 2015 la burocrazia. Il 2016 finalmente il via ai cantieri. Dovrebbe essere questo il cronoprogramma della «cittadella delle fragilità» che riunirà in un unico spazio i servizi – ora sparpagliati fra Legnano e alcuni Comuni limitrofi – offerti dalla Asl Milano 1, dall’Azienda ospedaliera e dal Comune. «I lavori prenderanno il via entro la fine dell’anno – la conferma arriva dal direttore dell’Asl Milano 1 Giorgio Scivoletto –. Il progetto originario che aveva visto d’accordo Asl, Azienda ospedaliera e Comune ha ricevuto la conferme della sua validità e non posso quindi che ringraziare di questo l’Amministrazione comunale e l’Ospedale». L’obiettivo rimane quindi quello di portare qui, all’ex Civile, tutti i servizi ora presenti nella sede di via Savonarola, «che sarà alienata» chiarisce Scivoletto. Stesso intervento di ristrutturazione interesserà il Noa (Nucleo operativo alcologia) oggi affacciato su via Colli Sant’Erasmo e che sarà temporaneamente spostato negli spazi dell’ex portineria di via Candiani. Se per l'azienda sanitaria sembra praticamente tutto risolto, tempi più lunghi si prospettano per il reparto di lunga degenza – fiore all’occhiello particolarmente caro al direttore generale Dotti – che nelle intenzioni vuol essere la chiusura del cerchio della cittadella. Dopo due bandi andati a vuoto per l’assegnazione dei lavori di ristrutturazione, l’Azienda ospedaliera intende ora emetterne un altro. La tempistica è quindi tutta da definire. Stesso iter, ma per un ambito completamente diverso, quello che riguarda la dismissione dell’edificio centrale: un piano d’edilizia residenziale e un parco sono i due sogni nel cassetto del Comune. Ma la gara andata a vuoto nel 2013 dev’essere riformulata. Per quanto riguarda il capitolo costi, edificare la «cittadella» richiederà 5 milioni di euro tondi. Quattro milioni dalla Regione Lombardia e uno da debiti che l’Asl aveva maturato nei confronti del Comune e che quest’ultimo si è impegnato a onorare. Un investimento non da poco in un momento di tagli senza pietà del Governo alle regioni. «Sul territorio dell’Alto e Ovest Milanese la Regione ha investito in questi due anni 75,9 milioni di euro, ripartiti fra Ao legnanese, ospedale di Garbagnate e Asl Milano 1», ha sottolineato il vicepresidente Mario Mantovani.
di Ivan Albarelli