Emanuel Rroku: ucciso volontariamente o colpito di rimbalzo da un proiettile? La parola ai Ris

Gli specialisti nominati dal tribunale, fra l’altro, dovranno analizzare l’arma trovata in via Allea e le posizioni dell’imputato Gjinaj Rigels e della vittima, così da capire la traiettoria seguita dalle pallottole

Rilievi sul luogo dell'omicidio

Rilievi sul luogo dell'omicidio

Turbigo –  Volontà di uccidere da parte dello sparatore o decesso provocato da un proiettile di rimbalzo? Sono numerose le domande sulla morte di Emanuel Rroku, 23enne albanese ucciso da un proiettile esploso lo scorso 16 settembre in via Allea a Turbigo di fronte a un bar.

La nomina

A queste domande saranno adesso chiamati a  rispondere i quattro periti nominati dalla Corte d’Assise presieduta da Rossella Ferrazzi, nel processo che vede imputato un connazionale della vittima. Gli specialisti dovranno analizzare, fra le altre cose, l’arma utilizzata per stabilire la posizione della vittima e del presunto killer al momento dell’accaduto, quindi capire se sono stati eventuali colpi di rimbalzo a provocare la morte del 23enne.

Le analisi

Sarà ammessa l’analisi dei profili biologici del materiale organico repertato per accertare se l'arma fu maneggiata da terze persone, oltre all’indagato. Dovrà anche essere passato al setaccio il video dalla telecamera di sicurezza del bar fuori dal quale si è consumato il delitto, che mostrerebbe tutta la scena prima degli spari.

La lite e lo sparo

La tragedia fu innescata dal litigio fra una coppia di albanesi. Alcune persone presenti nel bar erano intervenute per difendere una donna aggredita dal compagno, amico del 34enne Gjinaj Rigels, l’uomo successivamente arrestato con l’accusa di aver sparato. Sarebbe stato Rigels, secondo gli inquirenti, a esplodere i colpi di pistola che ferirono Rroku, morto poco dopo. La perizia sarà depositata in 90 giorni, il processo viene aggiornato a ottobre.