VALENTINA RIGANO
Cronaca

Omicidio a Nerviano, trovato morto davanti al cimitero: indagati compagna e suo amante

La conferma dall’autopsia, nel torace della vittima trovato proiettile

Nerviano, i Carabinieri all'esterno del cimitero di Garbatola (Studiosally)

Nerviano (Milano), 12 gennaio 2017 - Aveva cercato di togliersi la vita più volte Maurizio Capizzi, il 48enne di Legnano trovato cadavere in strada il 31 dicembre scorso a Nerviano, ma a mettere fine alla sua esistenza è stato un colpo di pistola che gli ha trafitto il polmone, un’ogiva di piccolo calibro è stata trovata al termine dell’autopsia. Ad essere indagati per omicidio volontario in concorso sono la sua compagna Elena Re ed il presunto amante, Flavio Sermani, tutti e due coetanei della vittima e residenti a Legnano. A casa di lei gli inquirenti hanno sequestrato una pistola, a casa del suo amante trecento grammi di cocaina, che gli sono valsi l’arresto. È giallo, al momento, sul movente.

«Aveva provato a suicidarsi altre volte», aveva detto tra le lacrime la compagna di Capizzi ai carabinieri, il 31 dicembre, dopo aver appreso del suo ritrovamento nel posteggio del cimitero della frazione Garbatola. E gli investigatori, in un primo momento, si avviavano ad archiviare il caso come suicidio. Ma più tardi, mentre la salma dell’imprenditore siciliano veniva preparata per essere affidata alla famiglia per le esequie, è emerso un particolare: un foro sul torace. Piccolo, tanto da poter essere confuso con un colpo di cacciavite, quel dettaglio ha rimesso in moto le indagini che, a quel punto, hanno virato verso l’omicidio.

Coordinati dai magistrati milanesi Roberta Colangelo e Alberto Nobili, i carabinieri di Legnano hanno lavorato per ricostruire la rete di conoscenze della vittima, scoprendo la presunta relazione tra la sua compagna e Sermani e altri particolari coperti da riserbo. Quando i carabinieri sono andati a notificare loro gli avvisi di garanzia, hanno perquisito le abitazioni. Sermani è stato arrestato perché trovato in possesso di 305 grammi di cocaina, mentre nell’appartamento di Elena Re i militari hanno sequestrato una pistola di piccolo calibro. Sull’arma verrano eseguiti gli accertamenti balistici per confermare o meno se sia stata usata per uccidere Capizzi, anche attraverso la comparazione con l’ogiva estratta dal corpo della vittima.