Legnano, strage di pesci nell'Olona: si cercano le cause

Altro fine settimana da dimenticare per il fiume: gli Amici dell'Olona lanciano l'allarme per un fenomeno di inquinamento avvenuto a monte

Pesci morti sulle rive dell'Olona a Legnano

Pesci morti sulle rive dell'Olona a Legnano

Legnano (Milano), 6 luglio 2020 - Pesci morti ad ogni ansa del fiume, dove la corrente trascina e ferma sulla riva i cadaveri dell’ennesimo fine settimana problematico per le acque del fiume Olona: a lanciare l’allarme sono stati, come accade sempre più di frequente, gli “Amici dell’Olona”, il gruppo nato proprio per tenere sotto controllo le acque del fiume. I primi avvistamenti di pesci morti e trascinati dalla corrente sino a Legnano risalgono a qualche giorno fa.

“Risulta che Ats stia compiendo analisi e che quindi si potrà sapere la natura del veleno che ha causato la strage – si leggeva ieri sulla pagina Fb del gruppo, dove venivano fatte anche le prime ipotesi - . È evidente che l’avvelenamento è avvenuto molto più a monte come è stato confermato dal ritrovamento di carcasse già a Solbiate Olona. Non siamo in grado di dare risposte certe ma il sospetto che si tratti dell’ inquinamento verificato giovedì nei pressi di Varese, a quanto sembra dovuto alla bentonite usata nelle perforazioni dell’Enel, appare sempre più probabile”.

L’effetto di quanto accaduto, però, è misurabile con precisione proprio nella città del Carroccio dove questa mattina chi si è trovato a passeggiare lungo le sponde del fiume nell’area centrale non ha potuto fare a meno di verificare con i propri occhi la situazione critica: “Hanno avvelenato il nostro fiume. A Legnano sono arrivati quintali di carcasse di pesci e numerosi topi morti – è stato uno degli ultimi commenti degli Amici dell’Olona - . Il tutto è in putrefazione . Chiediamo indagini immediate , rapide e approfondite . Da esami dei pesci non dovrebbe essere difficile scoprire in cosa consiste questo veleno e quindi risalire alla sua fonte. Chiediamo inoltre provvedimenti immediati a tutela della salute pubblica”.