di Paolo Girotti
L’amministrazione legnanese ha scelto di proseguire nel percorso che dovrà condurre al collegamento del sistema di teleriscaldamento cittadino al termovalorizzatore di Borsano gestito da Neutalia: un indirizzo per nulla condiviso dall’aula e votato dalla sola maggioranza che sostiene il sindaco Lorenzo Radice (ha votato contro anche l’ex consigliere Pd, Federico Amadei) e che arriva proprio quando le difficoltà del sistema di teleriscaldamento cittadino stanno emergendo in superficie. A presentare l’atto di indirizzo, che indica la volontà di intercettare anche il denaro di un bando Pnrr, è stato il vicesindaco, Alberto Garbarino. I numeri di riferimento sono ormai noti: il progetto prevede una rete di collegamento con il termovalorizzatore, che per Legnano significa 10,2 chilometri totali di tubazioni, per sfruttare il calore prodotto dall’impianto di Borsano. L’investimento stimato è di 19 milioni di euro (agevolazioni per circa l’80%): per Amga, nel dettaglio, sarebbe di sette milioni di euro, per interventi in parte sulla centrale e per la gran parte sulle tubazioni, 5,2 milioni dei quali fanno parte del finanziamento richiesto nell’ambito del Pnrr. L’apporto di calore al sistema del teleriscaldamento cittadino sarebbe del 40%, percentuale che andrebbe a sostituire quanto oggi prodotto con alimentazione a metano. "Se il bando non ci fosse non verrebbe meno l’ottimizzazione del teleriscaldamento, comunque necessaria – ha detto Garbarino -, ma la rapidità con cui ci si può arrivare". Valore dell’asset?
Oggi sei milioni di euro, che sarebbe oggi anche il prezzo di vendita: l’ottimizzazione delle caldaie porterebbe a otto milioni, l’allaccio porterebbe a 18 milioni, cosa che ha fatto dire a Garbarino che "non provarci sarebbe una follia". Una scommessa che non piace per nulla all’opposizione, fortemente critica a proposito dei conti presentati da Garbarino e delle prospettive offerte dall’accordo con Neutalia così che l’atto di indirizzo, dunque, è passato con il solo voto della maggioranza. Questo mentre le difficoltà del teleriscaldamento sono tornate alla ribalta per una serie di disservizi e per il ricorso presentato d’urgenza al Tribunale di Busto Arsizio da un condomino di via Alberto da Giussano. Il ricorso denuncia temperature che nell’abitazione del legnanese, a causa della potenza termica scesa sotto i 300 kilowatt invece degli 800 contrattuali, hanno toccato un minimo di 10,9 gradi.