CHRISTIAN SORMANI
Cronaca

Non è bastato il rogo devastante. Bruciate altre sterpaglie negli orti

Canegrate, venerdì l’incendio divampato per fiamme non controllate. Domenica i cittadini hanno fotografato chi bruciava scarti nonostante i divieti.

Venerdì il rogo che ha mandato in fumo oltre che le sterpaglie un capanno ed è risultato visibile anche dai comuni confinanti con Canegrate Nonostante i divieti “colto in flagrante” chi ancora bruciava scarti

Venerdì il rogo che ha mandato in fumo oltre che le sterpaglie un capanno ed è risultato visibile anche dai comuni confinanti con Canegrate Nonostante i divieti “colto in flagrante” chi ancora bruciava scarti

Sono passati pochi giorni dal devastante incendio che venerdì pomeriggio aveva allarmato tutto il paese di Canegrate, ma le cattive abitudini sono proseguite come nulla fosse. Alcuni cittadini, nella giornata di domenica, hanno fotografo gli orti Aler, mentre si nota distintamente qualcuno che, come nulla fosse accaduto, brucia ancora sterpaglie. La foto ha poi fatto il giro del web sollevando indignazione, considerando il precedente di venerdì quando un’enorme colonna di fumo si era alzata nel cielo risultando visibile anche dai comuni vicini. Il timore che potesse trattarsi di un evento di particolare gravità aveva spinto molti a segnalare l’accaduto. Le fiamme, divampate intorno alle 16 nella zona degli orti Aler di via Bologna, avevano avvolto un capanno e le sterpaglie circostanti all’interno degli orti comunali. Il pronto intervento dei vigili del fuoco aveva permesso di domare il rogo in tempi brevi, evitando danni più gravi. Qualcuno aveva tentato di indagare sulle cause dell’incendio. Cause che oggi sembrano essere molto più chiare rispetto a qualche giorno fa.

Bruciare sterpaglie, residui vegetali o altri materiali all’aperto è una pratica vietata in Lombardia per gran parte dell’anno. Questo divieto è regolato da specifiche ordinanze regionali e comunali, finalizzate sia alla tutela dell’ambiente che alla sicurezza pubblica. Il divieto di combustione di residui vegetali è particolarmente rigido nei mesi autunnali e invernali (di solito dal 1° ottobre al 31 marzo), quando la qualità dell’aria è più compromessa a causa dell’accumulo di polveri sottili (Pm10). Chi viola queste disposizioni può incorrere in sanzioni amministrative, in caso di incendi dolosi o colposi causati dalla combustione illegale, possono scattare anche denunce penali.

Ch.S.