Missioni spaziali, adesso Nerviano vuole la Luna

Dopo l'accordo per la missione su Marte, Leonardo-Finmeccanica firma un accordo internazionale che avrà l'obiettivo di capire se è possibile installare una base spaziale permanente sulla Luna

La firma dell'accordo per la missione sulla Luna

La firma dell'accordo per la missione sulla Luna

Nerviano (Milano), 13 luglio 2016 - «Non voglio mica la Luna» cantava Fiordaliso negli anni Ottanta. Invece a Nerviano la Luna la vogliono eccome. E probabilmente riusciranno a conquistarla. «To the moon and back» insomma, tanto per citare un altro brano musicale, questa volta dei Savage Garden. Perché ancora una volta dagli stabilimenti di Nerviano usciranno apparecchi di altissima ingegneria che andranno direttamente nello spazio. Dopo la missione su Marte, quindi, Leonardo-Finmeccanica si prepara ad analizzare il suolo lunare. Leonardo-Finmeccanica ha firmato al Farnborough Air Show in Inghilterra un contratto con l’Agenzia Spaziale Europea per lo sviluppo del sistema che permetterà all’Europa di esaminare più in profondità il sottosuolo della Luna. Un’apparecchiatura simile alla trivella che perforerà il suolo di Marte alla ricerca di campioni di terreno e materiale roccioso da analizzare uscirà proprio dagli stabilimenti di Nerviano. Leonardo sarà impegnata per due anni nella progettazione, realizzazione e test del prototipo di Prospect, contributo europeo chiave per Luna-Resurs. Luna-Resurs, frutto della collaborazione tra Esa e Roscosmos, l’agenzia spaziale russa con il fondamentale supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana e di quella britannica, dovrebbe portare nel 2021 una sonda di circa una tonnellata sulla Luna alla ricerca di acqua e materie prime utilizzabili per la costruzione di una futura base permanente. Sì, proprio una base spaziale permanente sulla Luna.

Un progetto decisamente ambizioso, all’interno del quale Leonardo Finmeccanica è chiamata a recitare un ruolo da protagonista. A testimonianza del fatto, se ce ne fosse ulteriore bisogno, che negli stabilimenti nervianesi di talento ce n’è da vendere. «Questo risultato, che segue la fornitura di analoghi sistemi per Rosetta ed ExoMars, conferma la nostra leadership mondiale negli apparati di trivellazione e campionamento spaziali. Si tratta di strumenti all’avanguardia, espressione di quell’ingegno di cui il nostro nuovo nome, Leonardo, è la sintesi» ha dichiarato Mauro Moretti, amministratore delegato e direttore generale di Leonardo.

«Le nostre tecnologie spaziali - ha aggiunto Moretti - consentono di esplorare l’universo a bordo di sonde come Rosetta, Juno, Juice o Cassini, di monitorare l’ambiente con Copernicus, di studiare le onde gravitazionali con Lisa Pathfinder, di fornire con Galileo servizi utili a tutti. Siamo a bordo della missione ExoMars alla ricerca di tracce di vita su Marte, ora lavoreremo con entusiasmo per andare anche sulla Luna».