GRAZIANO MASPERI
Cronaca

Morgan, il pastore del Parco del Ticino: amato dai bimbi, “odiato” dagli automobilisti

Il giovane, ogni anno, con le sue 900 pecore scende a valle nel Magentino dagli alpeggi: “Non c’è più tempo per guardare un gregge che passa, ma non cambierei il mio lavoro per nulla al mondo”

Morgan con alcune delle sue 900 pecore

Magenta, 2 dicembre 2023 – Morgan ha 30 anni e, nella sua vita, ha scelto di fare il pastore. Un lavoro che è destinato a scomparire nei prossimi anni e che fa quasi parte di un’epoca che non esiste più. La sua è stata una libera scelta, non un obbligo o un dovere perché il padre già lo faceva. E questo fa di lui un personaggio quasi unico.

Lo incontriamo nei terreni vicini alla riserva naturale della Fagiana del Parco del Ticino, a Pontevecchio di Magenta, con le sue 900 pecore. È il periodo della transumanza. "Tutti gli anni scendiamo dagli alpeggi, verso la metà di settembre, per venire in questi posti che conosciamo molto bene – racconta – e ci rimaniamo fino a metà maggio".

A Morgan piacevano gli animali e così a 16 anni ha deciso di aggregarsi ad un altro pastore. Oggi sono in due, lui è del biellese ma si è preso una casetta a Casterno, Robecco sul Naviglio per poter essere vicino alla compagna e al figlioletto di 5 anni. Il suo socio è del bergamasco. "La sera vado a casa a far la doccia e a mangiare, ma poi torno a dormire vicino alle pecore nella roulotte – continua - non possiamo abbandonarle, anche se abbiamo quattro cani pastori che fanno il grosso del lavoro e sono per noi un aiuto insostituibile".

Ci sono i rischi che qualche malintenzionato si avvicini, c’è il lupo che per i pastori rappresenta un grossissimo pericolo. C’è il freddo pungente di questi giorni. Eppure Morgan di una cosa è sicuro: "Non cambierei questo lavoro per nient’altro al mondo. È la mia vita. La vita del pastore non è monotona, anzi tutt’altro. Dalla pecora che partorisce a quella da recuperare o che si fa male. Ogni giorno è diverso dall’altro. A metà maggio ci dividiamo, una parte del gregge mi seguirà a Gressoney, in Valle d’Aosta. Altri due piccoli greggi andranno in Valle Seriana".

Guarda il cielo e sorride Morgan. Racconta aneddoti ed episodi che accadono spesso. "L’altro giorno stavamo attraversando le strade di Pontevecchio e molti bambini si fermavano a guardare le pecore – conclude – è bello quando i bambini vengono a trovarci. Spesso la gente si arrabbia con noi e impreca perché blocchiamo le strade per qualche minuto. Soprattutto gli automobilisti. Non abbiamo più tempo per fermarci a guardare un gregge che passa. E’ per questo che, quando attraversiamo un centro abitato, preferiamo farlo di notte. Per non dare fastidio a nessuno".