
Maxi intervento nel polo di Legnano "Il Bernocchi tornerà ai vecchi fasti"
Legnano, 24 giugno 2023 – Circa undici milioni e mezzo di euro per riportare ai vecchi fasti l’istituto Bernocchi, lavorando anche al recupero della palestrina del dirimpettaio Istituto Dell’Acqua: è questo uno degli interventi principali di edilizia scolastica nel contesto territoriale della Città metropolitana finanziati attraverso il Pnrr. E per mettere in vetrina lo stato di avanzamento e fare il punto della situazione è qui che Roberto Maviglia, consigliere delegato all’Edilizia scolastica di Città Metropolitana, ha fatto tappa nella tarda mattinata di ieri. Con lui anche il direttore di settore, Carlo Campari, e la parte "tecnica" che sta lavorando al progetto, guidata dall’ingegner Riccardo Celesti, responsabile unico del procedimento, e dall’architetto Simona Tassiello, direttrice lavori.
Prima di tutto i numeri, per chiarire gli obiettivi da raggiungere attraverso gli undici milioni e mezzo di euro, e la distribuzione di questi fondi, suddivisi in interventi in parte già quasi conclusi o in fase avanzata: l’adeguamento normativo dell’Istituto Bernocchi, contesto piuttosto complicato perché l’edificio è protetto dalla Soprintendenza, porta all’investimento principale di 9 milioni 284mila euro; lo spazio polifunzionale "ex palestrina" dell’Istituto Dell’Acqua, comporta un investimento da 300mila euro, mentre la trasformazione di parte della Torneria con la realizzazione di nuovi spazi da adibire ad aule o laboratori costerà 210mila euro. Infine, l’efficientamento energetico del Bernocchi porta a una spesa di 2 milioni 200mila euro.
"Come Città Metropolitana siamo in linea con l’iter del Pnrr - ha detto Maviglia prima del giro di rito in cantiere al quale hanno preso parte il sindaco di Legnano, Lorenzo Radice, e l’assessore Ilaria Maffei -. In molti casi, poi, siamo avanti: il 90% delle opere previste sugli edifici di Città Metropolitana è finanziato e sono partiti cantieri, come quello di Legnano. È uno dei più grandi e costosi in un complesso scolastico che da tempo richiedeva interventi, in un edificio vincolato con una difficoltà di esecuzione notevole. Parte delle opere sono già finite e consegnate per far fronte alla necessità di avere “spazi tampone“ che permettessero di proseguire l’attività didattica". "Per noi è una sfida nella sfida – ha aggiunto Celesti – : abbiamo poco tempo, dobbiamo fare i conti con l’attività scolastica e per questo non abbiamo seguito lo schema “studiamo il progetto e poi iniziamo i lavori“: le due cose vanno di pari passo e si procede a step, con un sistema innovativo che ci ha permesso di muoverci con maggiore agilità e guadagnando tempo".