L'asse tra Mantovani e Garavaglia per truccare un appalto da 11 milioni

Un sodalizio a tutela del bacino elettorale di riferimento: la zona tra Legnano, Arconate e Magenta

Mario Mantovani e Massimo Garavaglia (StudioSally)

Mario Mantovani e Massimo Garavaglia (StudioSally)

Milano, 14 ottobre 2015 - Evitare che «le nostre Croci», associazioni di volontariato del territorio tra Magenta e Legnano, fossero tagliate fuori dal trasporto dei pazienti da casa all’ospedale per la dialisi. Era questa, nella primavera dell’anno scorso, la preoccupazione del vicepresidente e assessore alla Salute della Regione Mario Mantovani, tre volte ex sindaco di Arconate. E anche dell’assessore all’Economia Massimo Garavaglia, indagato, che prima è stato per un decennio sindaco di Marcallo con Casone. Un sodalizio a tutela del bacino elettorale di riferimento, secondo l’ordinanza firmata dal gip Stefania Pepe, che ieri ha fatto arrestare Mantovani per corruzione, concussione e turbativa d’asta, mentre Garavaglia è indagato. Tra le accuse, aver fatto saltare gli esiti di una gara da 11,3 milioni di euro - una gara aggregata delle Asl di Milano Città, Milano 1 e Pavia - per quanto di competenza dell’Asl Milano 1, guidata dal fedelissimo di Mantovani Giorgio Scivoletto, che è indagato.

Il grido d’aiuto della Croce azzurra Ticinia Onlus - è indagato il presidente, Giovanni Tomasini - viene raccolto da Garavaglia e girato a Mantovani; il primo sms è del primo marzo 2014, quando la gara è già chiusa. La Croce azzurra non ha neanche partecipato: il capitolato, scritto dall’Asl cittadina, prevede «paletti» troppo rigidi che «mettono fuori gioco» chi nei comuni dell’Altomilanese si occupa già del servizio. In particolare la «fidejussione» per versare la cauzione richiesta ai vincitori della gara sarebbe difficile da ottenere per «le piccole realtà» che Garavaglia e Mantovani stanno attenti a non scontentare («Te lo segnalo prima che dopo ci rompono le balle eh...», dice il leghista al forzista, intercettato al telefono). E le stesse «piccole realtà» puntano al rinnovo della convenzione esistente, che ha tariffe più vantaggiose rispetto ai bandi nati per far spendere meno la Regione, non manca di rimarcare il gip. Lo otterranno alla fine, il rinnovo. Mantovani chiama Scivoletto, dg dell’Asl di competenza. «Locatelli (dg dell’Asl Milano, ndr) ha fatto una minchiata», concorda subito questi, al telefono con l’assessore che ha «qui con sé» il presidente della Ticinia. E si mette a cercando «gli estremi per farla andare buca», la gara frattanto aggiudicata, il 10 aprile, a quattro tra associazioni e società.

Prima classificata la «Croce Amica One», un’azienda «della bassa Italia» che preoccupa Scivoletto in quanto ha i numeri per offrirsi di trasportare dializzati anche nei quattro su sette distretti rimasti «scoperti» della sua Asl, tra cui quello «del Capo», Mantovani. Con questa motivazione, e in base a dati raccolti dal responsabile del laboratorio di analisi di Cuggiono Sergio Finazzi (indagato) a gara chiusa, che fanno lievitare i pazienti bisognosi di trasporto da 125 del capitolato a oltre 600, Scivoletto il 30 giugno delibererà di non contrattualizzare i vincitori, e rinnovare la convenzione alle «nostre Croci». «Sono turbato ma ho fiducia nella magistratura e confido che si dimostri la mia totale estraneità ai fatti. Il mio agire è sempre stato rispettoso della norma», ha detto ieri Scivoletto.

di Giulia Bonezzi e Benedetta Dalla Rovere