
Sempre più intricata e complessa appare la vita di Adilma Pereira accusata di aver architettato l’omicidio di Fabio Ravasio
Parabiago (Milano) – Fra le tante testimonianze emerse nelle udienze del processo sull’omicidio di Fabio Ravasio, emerge quella di una donna parabiaghese, che gestisce una lavanderia nei pressi del bar dell’amante della brasiliana. “Adilma era cliente abituale e spendeva spesso cifre considerevoli. Si presentava con diverse auto e la vedevo spessissimo al bar di Massimo Ferretti”, ha spiegato la donna che ha fornito agli inquirenti una testimonianza che aggiunge nuovi elementi all’inchiesta sull’omicidio di Ravasio. “Conoscevo Adì, frequentavamo lo stesso bar e passava spesso a trovarmi in lavanderia. Negli ultimi tempi la vedevo sempre più coinvolta con Ferretti, che era chiaramente preso da lei. Mi aveva detto che si frequentavano anche nei motel, dove avvenivano i loro incontri a luci rosse. Lui sembrava quasi ossessionato. Parlava già di un futuro insieme, di una vita da condividere con le rispettive famiglie”.
Adilma, dal canto suo, confidava alla donna il desiderio di lasciarsi definitivamente alle spalle la relazione con Ravasio. “Mi diceva che non lo voleva più nella sua vita, che era stufa, che lui la perseguitava e la faceva sentire oppressa. In più di un’occasione mi ha detto che si sentiva maltrattata. A un certo punto mi parlò addirittura di matrimonio con Ferretti, mi disse che avrebbe voluto che fossi io la testimone”. Ma il passaggio più inquietante arriva da un ricordo preciso della donna: “Una volta Adilma mi disse chiaramente: “Bisognerebbe trovare qualcuno per ucciderlo””.
Una frase che oggi, alla luce degli sviluppi dell’indagine, assume un peso determinante. Nel racconto della testimone compare anche un altro nome: quello di un agente di polizia locale sul quale il pm, Ciro Caramore, vuole vederci chiaro. Nell’ultima udienza è stato sentito anche il comandante della polizia locale parabiaghese sui rapporti fra il suo agente, il comune e lo stesso comando. Troppo strano l’interesse dell’agente, col Pm che ha interrogato anche la ex moglie, che ha ammesso di aver usufruito insieme alla figlia della casa di Adilma a Mentone in Francia.