Magenta, 12 aprile 2024 – Una caduta di almeno 12 metri che non gli ha lasciato scampo. E’ morto così un giovane operaio di origini albanesi ieri mattina nel pieno centro di Magenta. Aveva soltanto 36 anni, viveva ad Inveruno ed era un artigiano esperto che lavorava per la Pisoni Costruzioni di Marcallo con Casone. E’ accaduto nel cuore della città, all'interno di una corte di via Garibaldi dove, da pochi giorni, era stato aperto un cantiere per il rifacimento del tetto di un edificio. Erano le 10.30 circa quando si trovava in cima all’edificio. Improvvisamente il tetto avrebbe ceduto facendolo precipitare per diversi metri lungo il vano scale. Lo schianto è stato devastante. I soccorsi sono scattati immediatamente e hanno portato a Magenta i soccorritori della Ata di Zelo, insieme all’automedica. Troppo gravi le lesioni riportate, per lui non c’è stato nulla da fare. La Polizia locale ha chiuso via Garibaldi per consentire l’arrivo di tre mezzi dei vigili del fuoco da Magenta, Legnano e Rho. La strada è rimasta bloccata fino a quando anche l’autoscala dei pompieri ha lasciato via Garibaldi, verso le 16 di ieri. L’area cantiere è stata messa sotto sequestro dall’autorità giudiziaria. Si dovrà lavorare per chiarire la dinamica. Il tetto è crollato e lui, invece di rimanere nel soffitto, è finito nella tromba delle scale. Un destino mortale che non gli ha lasciato scampo. Ieri sono arrivati sul posto anche gli uomini della Procura e il personale di Ats prevenzione infortuni sul lavoro. Per la città è stato un durissimo colpo.
«Mia figlia vive in quella palazzina – spiega un uomo – ha sentito un grosso tonfo e poi il nulla». I condomini che vivono all'interno di quello stabile sono rimasti dentro le loro abitazioni fino alla conclusione delle operazioni continuate per tutta la giornata. F.T. viveva ad Inveruno ed era un artigiano preparato. Tra lo sguardo attonito dei passanti anche il consigliere di opposizione Enzo Salvaggio ha voluto esprimere il suo cordoglio. "Ancora una volta ci troviamo di fronte a una tragedia che spesso leggiamo sulle cronache nazionali – ha detto – ma oggi è accaduta qui, a casa nostra. Siamo vicini alla famiglia in questo momento di sofferenza». Ora le indagini continueranno. Ci saranno da fare i rilievi sul cantiere e poi verrà eseguita l’autopsia sul corpo dello sfortunato artigiano.
“Tutta la comunità democratica della città metropolitana di Milano è vicina alla famiglia dell'operaio di 36 anni morto poche ore fa in un cantiere di Magenta, a seguito del crollo di un tetto. Giusto ieri siamo scesi in piazza al fianco dei Sindacati per sostenere lo sciopero generale indetto per puntare un faro sulla sicurezza sul lavoro. Questa tragica notizia ci impone di continuare su questa strada, non possiamo più restare fermi a guardare questa lenta strage. È il momento di norme urgenti, profonde e concrete, una collaborazione tra tutte le forze politiche per contrastare questo giornaliero bollettino di guerra". Lo ha detto Alessandro Capelli, segretario del Partito Democratico Milano Metropolitana.