
La Madonna di Fallavecchia a Morimondo
Morimondo, 3 agosto 2014 - La più nota al grande pubblico, perché recentemente e citata da giornali e televisioni, è la madonnina di Civitavecchia. Una piccola statua raffigurante la Madonna, proveniente da Medjugorje e situata nel giardino di casa della famiglia Gregori, che avrebbe per quattordici volte prodotto lacrime di sangue. Accadeva nel 1995. Nell’Abbiatense, nella piccola Fallavecchia di Morimondo, la Madonna pianse ben cinque secoli fa. La prima volta nel 1512, la seconda - quella che viene ricordata in questi giorni - nel 1514, esattamente il 3 agosto. “Sia noto come nell’anno 1512 al 4 di Marzo questa antica immagine della Madonna fu vista da molti piangere sangue”. Questa breve frase era scritta in una epigrafe a fianco della capellina ove era posto il bassorilievo dell’immagine della Madonnina di Fallavecchia.
Negli anni che seguirono ci fu un grande concorso di popolo: il piccolo oratorio medievale venne ingrandito progressivamente. Con le disposizioni pastorali di san Carlo Borromeo, nel 1569 fu istituita la parrocchia di San Giorgio Martire in Fallavecchia che venne riconsacrata nel 1573. Oggi la chiesa è parte integrante della parrocchia di Morimondo (vi si celebra la messa una volta alla settimana, di domenica).
«Quello che più è importante però, non è il segno in sé, ma il suo significato, che è da considerare come un invito alla conversione» ha sottolineato il parroco, padre Mauro Loi. «L’immagine della Madonnina di Fallavecchia è come tante un’immagine. Non c’è nessuna “continuità fisica” con Colei di cui è l’effige: una giovane donna ebrea di più di 2000 anni fa di nome Miryam. Non c’è nulla di sacrale, né di magico-miracoloso, altrimenti diventerebbe un idolo. È ciò a cui rimanda, ad essere importante». «Il bassorilievo raffigura non semplicemente la vergine col bambino, ma la figura di Gesù pur nelle fattezze di bambino, ha più l’immagine del Salvatore del Mondo. Nell’insieme - aggiunge padre Loi - è poi una bella immagine della vergine che ha quasi la posizione dei magi adoranti che si abbassano e si incurvano nei confronti di Gesù. C’è un atteggiamento materno nell’abbraccio, nell’accostamento delle guance, allo stesso tempo c’è un’insegnamento teologico e spirituale: è l’impegno della Chiesa tutta, giovani, anziani, bambini, genitori e figli a tenere Gesù come il bene più prezioso». L'evento è stato ricordato anche in occasione della recente visita, il 23 giugno scorso, che il cardinale Angelo Scola ha fatto alla parrocchia di Morimondo. Ieri sera l’immagine mariana è stata portata in processione per gli angoli del piccolo borgo rurale. Quest’oggi la messa è alle 9 e per tutto il giorno la chiesetta resterà aperta per la preghiera dei fedeli.
di Giovanni Chiodini