
Linus, il personaggio dei Peanuts che ha dato il nome alla rivista di fumetti
Sessant’anni e non sentirli. Sarà che i fumetti – soprattutto quelli buoni – non invecchiano mai. Pensate a Topolino e Tex Willer. Immutabili. Senza rughe o acciacchi. Nonostante siano vecchietti arrivati a bordeggiare il secolo di vita, il topo più famoso del globo, o gli ottant’anni, il ranger targato Bonelli. Più giovane è Linus, storica rivista-contenitore che arriva al traguardo, appunto, dei 60 anni. Al magazine, battezzato con il nome di uno dei personaggi più amati dei Penauts, è dedicata una mostra alla Pinacoteca di Brera. Oggi l’inaugurazione. Il segreto di una tale longevità? Probabilmente – al di là dell’assoluta qualità del prodotto – la scelta di aver prediletto una linea di valorizzazione dei comics. Lasciando sullo sfondo politica, satira e provocazione controculturale. Temi che in riviste durate assai meno alla lunga hanno mostrato la corda, nonostante risultati anche eccellenti.