DAVIDE GERVASI
Cronaca

"Grazie per aver salvato mia mamma": lettera di encomio per l'ospedale di Legnano

Elisabetta Airoldi di Nerviano ha voluto ringraziare pubblicamente i medici e gli infermieri per come si sono prodigati nel salvare la vita alla sua mamma

Elisabetta Airoldi

Legnano (Milano), 21 maggio 2017  - La buona sanità, si sa, non fa mai notizia. Eppure sono tanti coloro che ogni giorno si prodigano per curare un ammalato e salvare una vita. E per fortuna c'è anche chi tutto questo lo sa e lo vuole riconoscere. Elisabetta Airoldi, di Nerviano, ha scritto e inviato una lettera di gratitudine dai toni sinceri all'ospedale di Legnano per ringraziare i medici che nei giorni scorsi hanno salvato la sua mamma: "Era stata ricoverata nel reparto di Traumatologia per la ricostruzione di un femore fratturato dopo una caduta - racconta la donna - L'intervento si era concluso brillantemente e tutto stava proseguendo come previsto". Poi, però, la settimana dopo, a causa di alcuni suoi problemi di salute, le condizioni si sono molto aggravate. "Finchè di lei - aggiunge Elisabetta - è rimasta solo una figurina dalla pelle diafana e trasparente. Occhi chiusi e respiro soffocato. Ho visto la sua vita sfuggire e scivolare in quella "luce bianca che trascina dolcemente, senza dolore in un abbandono totale", così come lei mi ha descritto, dopo il risveglio, quello che vedeva e provava quando era a un passo dalla morte. Ebbene, in quel momento di emergenza ho potuto constatare come tutto lo staff medico e infermieristico si sia adoperato per salvarla. Sono stati momenti difficili, in cui tutto sembrava sfuggire di mano e complicarsi in maniera irreparabile. Istanti durante i quali ho temuto di doverla perdere per sempre. Ma specialisti di vari reparti - rianimatori, nefrologi, medici per le malattie infettive, internisti, diabetologi e altri ancora - sono venuti tutti in soccorso alla mia mamma. E sono riusciti a salvarle la vita. Dopo altre tre settimane di ricovero, è stata dimessa e ora sta bene. Sorride. Mi abbraccia. E ha ripreso a vivere. Ed io oggi voglio ringraziare l'ospedale di Legnano, al quale ho anche inviato una lettera per esprimere il mio riconoscimento per quanto di encomiabile è stato fatto".