Chiusura Teva: i sindacati proclamano lo stato di agitazione permanente

In forse 360 posti di lavoro a Nerviano, l'azienda ha comunicato la chiusura entro 15 mesi del sito produttivo

Il sito produttivo di  Teva Italia (foto Roberto Garavaglia)

Il sito produttivo di Teva Italia (foto Roberto Garavaglia)

Nerviano (Milano) - Sono tante le prese di posizione dopo che la Teva di Nerviano ha comunicato la chiusura entro 15 mesi del sito produttivo che la multinazionale del comparto farmaceutico, ha rilevato dal Actavis nel 2016 a Nerviano. Una decisione questa legata al calo dei volumi produttivi. Per i sindacati si tratta di una decisione dovuta ad una gestione discutibile in un settore che, nonostante la pandemia, ha sofferto decisamente meno di altri.

"Con questa decisione – dichiara il segretario generale Uiltec Lombardia Fabio Pennati -, Teva sceglie di creare una crisi socioeconomica gravissima, contraddicendo i principi di responsabilità sociale. La chiusura annunciata del sito di Nerviano avrebbe un impatto per il territorio Insopportabile, in un periodo terribile come quello che stiamo vivendo nell’ultimo anno. Non assisteremo inermi a tutto questo, reagiremo mettendo in atto tutte le iniziative necessarie a far cambiare idea alla multinazionale. Pertanto come organizzazioni sindacali del gruppo, abbiamo proclamato lo stato di agitazione permanente. Nei prossimi giorni comunicheremo le azioni che intendiamo mettere in campo".