Legnano, uno scudo antimafia sugli appalti ferroviari

Intesa tra Rete Ferroviaria italiana e prefetti di Milano, Pavia e Varese per tenere alla larga i clan dai cantieri della Milano-Mortara e della Rho-Gallarate

La stazione di Abbiategrasso

La stazione di Abbiategrasso

Legnano (Milano) - Un passo importante nell’ottica della realizzazione di opere infrastrutturali strategiche per il territorio. Sono stati sottoscritti ieri due protocolli di legalità per le linee ferroviarie Milano-Mortara e Gallarate-Rho che saranno interessate da una imponente serie di interventi perché considerate di interesse nazionale.

In particolare, il prefetto di Milano, quello di Pavia e quello di Varese, in rappresentanza dei territori interessati e Rete Ferroviaria Italiana, l’azienda partecipata al 100 per cento da Ferrovie dello Stato che si occupa della gestione delle infrastrutture, hanno siglato una intesa che riguarda nel dettaglio il raddoppio della Milano-Mortara tra Cascina Bruciata di Albairate e Parona, vale a dire il tratto che al momento è ad un solo binario e che potenzierà in modo sostanziale la linea più utilizzata dell’intera Lomellina e il progetto che riguarda la Gallarate-Rho che, tra gli altri aspetti, pone a carico dell’appaltatore ulteriori adempimenti rispetto a quelli previsti dalla normativa vigente finalizzati a rendere ancora più capillare le verifiche al fine di evitare infiltrazioni mafiose rispetto ad appalti che saranno di straordinaria consistenza economica. I protocolli prevedono che l’approfondito regime di verifica già in vigore sia esteso a tutti i soggetti delle filiera delle imprese e per tutte le tipologie di contratto senza alcuna distinzione rispetto agli importi, all’oggetto e alla durata.

Unica eccezione riguarda l’approvvigionamento di materiale di consumo di pronto reperimento entro un limite massimo di 9 mila euro già comprensivi di Iva. Sempre l’appaltatore dovrà costituire una banca-dati informatica nella quale saranno raccolti i dati di tutti i soggetti che intervengono a qualunque titolo alla progettazione o alla realizzazione dell’opera, nonché di tutte le attività in corso nel cantiere. La banca-dati dovrà essere accessibile alle forze dell’ordine e alla Dia, la Direzione distrettuale antimafia, per evitare appunto i tentacoli delle organizzazioni mafiose.

I protocolli sono stati sottoscritti anche dai rappresentanti degli ispettorati territoriale del lavoro e dalle organizzazioni sindacali cui spetterà il compito, nell’ambito del tavolo di monitoraggio coordinato dalle prefetture, di verificare il rispetto della legalità nelle procedure di assunzione e gestione del personale. Grande attenzione verrà infine dedicata alla sicurezza sul lavoro sia da parte dell’appaltatore che dalle organizzazioni sindacali e da tutti gli enti preposti al controllo.