Odio social, la 'Teresa' dei Legnanesi (è) furiosa

Il leader della compagnia dialettale minaccia causa: "Presi di mira, ora basta". Su Facebook era stata creata una pagina apposita

I legnanesi

I legnanesi

Legnano (Milano), 22 giugno 2019 - Nel mirino dei “leoni da tastiera”, l’esercito sempre più nutrito degli haters che riversano insulti e prese in giro il più delle volte gratuite attraverso social network come Facebook, sono finiti anche “I Legnanesi”. La compagnia dialettale lombarda, più abituata a cavalcare i palcoscenici dei teatri che a controllare cosa succede sul web, è stata attaccata nelle ultime settimane da una decina di troll – persone che agiscono attraverso dei profili falsi, con nomi e identità che nella realtà non esistono – che li hanno prima dileggiati e poi insultati. «Mentitori». «Bugiardi». Sono solo alcune delle parole provocatorie rivolte alla “famiglia Colombo” attraverso una pagina creata ad hoc. La Teresa, il Giovanni e la Mabilia stavolta hanno però messo da parte la loro proverbiale voglia di scherzare e si sono molto arrabbiati. Fino al punto di chiedere a Facebook di oscurare la pagina incriminata, richiesta esaudita dagli amministratori proprio l’altro ieri, e di dare mandato ai loro avvocati di perseguire gli autori dei post.

«Sono così amareggiato per quel che è successo che nemmeno ho voglia di parlarne – si sfoga la Teresa, alias Antonio Provasio –. Ma sappiamo chi sono: un manipolo d’invidiosi che ci denigra senza motivo solo perché abbiamo successo. Gente che non è mai venuta a vederci a teatro».

Oggetto del contendere, il dialetto. «Pensi un po’ – continua la Teresa – uno di loro c’insultava perché a suo dire avevamo troppo italianizzato i dialoghi...». Ironia beffarda per una compagnia che, per una buona fetta dei suoi settant’anni di storia, è stata a volte ostracizzata da un certo pubblico (radical chic?) per degli spettacolari giudicati troppo lumbard, troppo cortile a buon mercato... «È vero: c’è stato addirittura un tempo in cui non riuscivamo a portare i nostri tour nei Comuni governati dal centrosinistra».

Sei anni fa l’allora sindaco Pd di Magenta, Marco Invernizzi, aveva scatenato un putiferio affermando che «I Legnanesi non fanno cultura». E gli aveva preferito il filosofo Cacciari. Acqua passata. «Guardi, la migliore risposta a chi c’invidia sono i 180mila spettatori venuti a vederci in questa stagione, e il 26 giugno saremo su Rete 4 in prima serata dove celebreremo Totò e la sua terra». Qualcuno oserà attaccarli per l’omaggio a Napule?