Corbetta, "ladri acrobati? Lo hanno fatto per vivere"

L'avvocato di uno di loro spiega l’assenza di un mandante, i colpi sarebbero stati messi a segno dalla banda in autonomia

Ladri acrobati in azione

Ladri acrobati in azione

Corbetta (Milano), 14 luglio 2020 - Hanno ammesso le loro responsabilità, ma questo non vuol dire che si siano pentiti. Lo hanno fatto semplicemente perché inchiodati dalle prove raccolte durante le indagini. E così l’unica misura nei loro confronti non poteva che essere quella cautelare del carcere. Ora sono a San Vittore in attesa del riesame. "Valuteremo come procedere nei prossimi giorni" ha commentato l’avvocato Roberto Grittini, difensore di Martin Jovanovic domiciliato a Corbetta nell’insediamento rom di via Fogazzaro a Soriano, arrestato insieme a Remi Nikolic e Alen Djorjevic per furti commessi a Milano. "Provengono da un ambiente degradato dove l’avviamento alla criminalità è normale - aggiunge il legale -. Non hanno agito per conto di altri, lo hanno fatto solo per loro stessi". Il furto per questi giovani era l’unica forma di sostentamento. Nessun lavoro, nessuna attività. Solo prepararsi a vivere alla giornata e cercare di prendere di mira le abitazioni migliori. Quelle dove il bottino più consistente è assicurato. 

Ladri acrobati
Ladri acrobati

Si sono dimostrati collaborativi, hanno intenzione di restituire il bottino arraffato durante le incursioni. Ma anche questo non è indice di sincero pentimento secondo il giudice Giuseppina Barbara, che ha firmato l’ordinanza a seguito dell’udienza di fermo. Soltanto per Djorjevic il giudice ha ritenuto non sussistente il pericolo di fuga. Nikolic era appena rientrato dal Belgio e stava per partire alla volta di Barcellona. Jovanovic, che vive a Soriano di Corbetta, tra il 25 e il 29 giugno era in Francia. Hanno tra i 23 e i 26 anni. Jovanovic è stato condannato per furto commesso da minorenne, tutti hanno precedenti. Prima di commettere i furti si ubriacavano, fumavano uno spinello e poi partivano. Il cognome Jovanovic appare in bella vista all’ingresso dell’insediamento lungo una stradina sterrata di Soriano. Davanti al giudice, Martin Jovanovic ha spiegato: "Ero ubriaco. La refurtiva si trova a Milano e intendiamo restituirla al più presto. Il giubbotto Colmar sequestrato nella mia abitazione è lo stesso che indossavo la sera dei furti, così come i jeans. Ero andato in Costa Azzurra a fare una vacanza".

Furti a Milano e anche nel Magentino. Ieri pomeriggio in via Nino Bixio a Vittuone un uomo, con il volto camuffato da una mascherina, ha tentato una rapina alla farmacia Santa Croce. Fortunatamente si è spaventato ed è fuggito senza riuscire a prendere nulla. Dal balcone di casa una persona ha visto il malvivente fuggire e lo ha inseguito. Sul posto sono arrivati anche i carabinieri di Sedriano, ma ormai era riuscito a far perdere le proprie tracce.