SARA GIUDICI
Cronaca

La realtà virtuale in classe contro il bullismo

Progetto innovativo all’Ipsia Parma: grazie a dispositivi 3D gli studenti potranno sperimentare in laboratorio gli effetti delle violenze

di Sara Giudici

Inizia lunedì 24 maggio all’Ipsia Parma il progetto Bullismo 360 gradi, pensato per provare cosa significhi vivere un’esperienza di bullismo dal punto di vista degli attori coinvolti: il bullo, il bullizzato e lo spettatore che assiste senza intervenire. "Grazie all’utilizzo di dispositivi 3D per ricreare la Realtà Virtuale - spiegano dall’istituto di via Mantegazza che da anni propone ai propri studenti progetti innnovativi di lotta al bullismo e al cyberbullismo - tramite la riproduzione e visualizzazione di video e filmati a 360°, i ragazzi potranno calarsi nei panni di uno dei tre soggetti, provando a vivere la situazione, in prima persona, da una della tre visuali". Il progetto, realizzato per la prima volta in Italia nelle scuole da Pepita Onlus e Fondazione Carolina in via sperimentale, coinvolgerà le 7 classi seconde dell’istituto, a conclusione del percorso annuale di formazione alla legalità, svolto a distanza e in presenza, sul tema della prevenzione degli atti di bullismo e cyberbullismo.

Il progetto Legalità è partito a fine novembre con testimonianze per tutte le classi dell’istituto. Le prime nell’ambito del percorso Legale è legame hanno incontrato in piattaforma Enrico Comi, ex tossicodipendente, che porta oggi nelle scuole d’Italia col patrocinio del Miur il progetto Stupefatto. Accanto a lui il racconto dell’attore Fabrizio de Giovanni. Da un palcoscenico ha parlato ai ragazzi collegati in piattaforma del problema della prevenzione dalle dipendenze. Le terze sono state impegnate con Annalisa Lischetti, che ha affrontato con loro il tema delle mafie, portando gli alunni a ragionare "su come la malavita coinvolga direttamente le nostre vite, senza che ce ne accorgiamo, nel modo di pensare quotidiano".

Le seconde, in collaborazione col Consultorio saronnese di Casa Gianetti hanno affrontato a distanza i temi legati alla sfera affettiva e alla sessualità: "uno spazio libero, in cui i ragazzi si sono confrontati con psicologi ed educatori su tutto ciò che riguarda questa sfera così importante del loro vissuto". Non solo hanno anche incontrato Paolo Picchio (papà di Carolina, vittima di cyberbullismo) a cui si deve la legge italiana contro il cyberbullismo ed hanno discusso di sexting e conosciuto l’associazione avvocati per niente di Milano che ha offerto una presentazione delle leggi inerenti il bullismo. L’istituto di via Mantegazza è da sempre in prima linea sulla sensibilizzazione contro il bullismo e malgrado l’anno scolastico decisamente difficile e condizionato dalla pandemia è riuscito a portare avanti questo impegno formativo alternando eventi in presenza e a distanza in base alle diverse fasi della pandemia.