La precarietà e il carovita agitano la classe operaia

Dal Legnanese quasi 300 lavoratori al raduno all’arco della Pace a Milano "Il Governo Draghi non fa abbastanza per tutelare le fasce più deboli"

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di Giovanni Chiodini

I lavoratori legnanesi e dell’Altomilanese hanno partecipato numerosi alla manifestazione all’Arco della Pace di Milano in concomitanza con lo sciopero nazionale di otto ore indetto da Cgil e Uil contro la manovra economica del Governo Draghi. Sono stati organizzati quattro pullman e molti altri si sono recati a Milano in treno ed in auto: si stima una presenza di 250 persone. "È stata davvero una grande risposta alle azioni del Governo che non tutelano i lavoratori, soprattutto i giovani - ha commentato Mario Principe segretario Cgil Ticino Olona -. Una partecipazione maggiore a quella del 27 contro la manovra economica del Governo, nonostante non fossero presenti i lavoratori della sanità e della scuola". In piazza sono stati portati i problemi dei giovani lavoratori che non hanno tutele e la contrarietà alla riforma fiscale.

"Su questo tema qualcosa il Governo ha fatto ma non nella direzione che noi abbiamo auspicato. Hanno rivisto gli scaglioni Irpef per chi ha un reddito superiore di 45mila euro all’anno. Praticamente per nessun lavoratore dell’Altomilamese, dove gli stipendi si aggirano sui 35mila euro all’anno. Riteniamo anche insufficienti i fondi stanziati per fronteggiare un’emergenza alle porte, quella del caro bollette, che aumenterà le difficoltà per moltissime famiglie". "Nel nostro territorio - continua Principe -, dove la maggioranza delle aziende opera nel settore della meccanica e della meccatronica, l’occupazione in manodopera è in leggero aumento ma è un’occupazione precaria. Su 10 nuovi contratti ben otto sono dei minicontratti, a tempo, anche per pochi mesi, due o tre al massimo. Questa non è occupazione è precarietà".

Un tema che si ricollega alle pensioni. "Molti di questi lavoratori somministrati vivono dei lunghi periodi senza alcuna copertura previdenziale, tra un contratto e l’altro. Bisogna pensare a delle persone di garanzia. Quella del lavoro precario e delle scarse tutele la vera emergenza di questi anni, e il Governo non sta facendo nulla per tutte queste persone, il cui numero sta aumentando a vista d’occhio. Giovani che rischiano, in futuro, di non avere una pensione". Non erano in piazza ma su questi argomenti non possono essere indifferenti i sindacalisti e i lavoratori della Cisl. "Sul tema del lavoro precario e delle mancate tutele conveniamo con Cgil e Uil, anche sulla revisione delle aliquote Irpef a vantaggio dei redditi medio-alti. In questo momento ci differenzia dalle altre organizzazioni sindacali solo il modo su come affrontare queste tematiche" commenta Giuseppe Oliva della Cisl legnanese. "Esasperare la protesta si rischia di non ottenere alcun risultato, di rimanere al palo". "E non credo ci sia stata neanche una grandissima adesione allo sciopero" ha concluso.