La vicenda che a Busto Garolfo vede coinvolta Carla Gervi in uno scontro con l’INPS ha dell’incredibile. Per una svista di un impiegato comunale nel trascrivere l’atto di morte del fratello Giuseppe, la signora si è trovata nel giro di 48 ore il conto corrente alleggerito di ben 8462 euro.
Ma andiamo con ordine. Lo scorso 8 dicembre all’età di 85 anni viene a mancare Giuseppe Gervi, non sposato e da anni residente insieme alla sorella e al marito di lei. Essendo festivo la comunicazione viene fatta il giorno successivo con rilascio del certificato di morte.
"Sul certificato – spiega la sorella Carla – era però riportata come data del decesso l’8 luglio 2023 quindi cinque mesi prima. Ho subito informato dell’errore chi di dovere ma ormai gli uffici comunali erano chiusi e mi è stato detto che il lunedì successivo avrebbero fatto la rettifica".
Da un controllo casuale la domenica 10 dicembre risultava già eseguito il prelievo da parte dell’INPS di quanto ritenuto non dovuto.
"Sul conto di mio fratello l’INPS aveva già prelevato la pensione, la tredicesima e il rimborso IRPEF per un totale di 8.462,64 euro in quanto ricalcolato sulla data del decesso errata del 8 luglio".
L’INPS contattato dalla donna con tanto di lettera del Comune che ammetteva l’errore, asserisce che si sarebbe trattato di un errore della banca.
"Visto l’importo – prosegue Carla Gervi – non volevo assolutamente darmi per vinta così mi sono recata all’INPS di zona che mi conferma l’invio del denaro che però non è andato a buon fine in quanto respinto dalla banca. Allora apro una nuova pratica che viene chiusa con un nulla di fatto in quanto il prodotto non risulta compatibile". "Continuano a rimbalzarci dagli uffici INPS al Comune e viceversa per un errore che non abbiamo commesso. Non so più cosa fare per riavere indietro i soldi che ci spettano".