Imprese, il debito continua a salire I prestiti sono più alti di un anno fa

Nel primo semestre la frenata delle richieste di credito registrata a livello nazionale non c’è stata. Il valore dei finanziamenti è aumentato del 14%: la media regionale ha superato i 127mila euro

MILANO

di Luca Balzarotti

Meno prestiti, ma più onerosi. Nel primo semestre dell’anno, le imprese italiane sono riuscite a dipendere meno dai finanziamenti (-7,2% rispetto allo stesso periodo del 2021) aumentando però il valore (+13,6%, 120.227 euro in media) del debito. L’aggiornamento del Barometro Crif sull’andamento del credito certifica che le imprese hanno iniziato l’anno con meno urgenza rispetto al recente passato di rivolgersi a banche e finanziarie. L’emergenza legata alla contrazione dei fatturati e dei flussi di cassa che si erano registrati nella fase più acuta della pandemia era lentamente rientrata.

Nel secondo trimestre dell’anno però qualcosa è cambiato. La guerra tra Russia e Ucraina, il caro-energia e le difficoltà a reperire le materie prime unita all’inflazione in aumento hanno invertito il trend: tra aprile e giugno le azienda sono tornate a cercare più liquidità. Complessivamente, in questa prima parte dell’anno le aziende lombarde si sono confermate meno indipendenti da banche e istituti di finanziamento. Rispetto all’andamento medio nazionale, infatti, nel primo semestre la domanda di prestiti nella regione è stata la stessa del 2021, l’anno dove più si è sentito l’impatto della crisi economica provocata dalla pandemia. Il lieve calo dello -0,3% è lontano dalla flessione del 7% registrata a livello nazionale. Inoltre l’aumento del valore dei prestiti è stato del 14,7% - un punto percentuale in più rispetto al dato medio italiano - con l’importo medio che è salito a 127.191 euro, quasi 7mila in più rispetto a quanto avviene nel resto della nazione.

L’andamento cambia profondamente da provincia a provincia. A Bergamo nella prima parte dell’anno le imprese hanno chiesto il 10,8% in più di finanziamenti. A Brescia il 2,7. La terza (leggera) variazione positiva rispetto al primo semestre del 2021 si registra a Milano, che con lo 0,6% in più conferma di fatto il trend del primo anno post-Covid. Le altre province presentano invece una flessione delle richieste. La più accentuata è a Pavia (-8,7%), un dato superiore anche alla media nazionale (-7,1%) così come Cremona (-8,3%), Sondrio (-8,1%) e Lodi (-7,4%).

Le aziende che hanno avuto bisogno di più liquidità hanno sede in provincia di Brescia, dove il valore medio del finanziamento ha raggiunto i 187.725 euro, 60mila euro in più del dato regionale. Seguono Sondrio (141.221 euro) e Milano (140.776) tra i primi tre territori lombardi meno indipendenti dal punto di vista finanziario. Le altre province sono tutte sotto la media lombarda (127.191 euro): Cremona con 124.689 euro si avvicina, le altre sono distanti.