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Il Santuario dell’Assunta sta tornando a splendere. Prime visite ai suoi tesori

Più antico del Duomo di Milano. Fu anche usato come stalla .

Il Santuario dell’Assunta sta tornando a splendere. Prime visite ai suoi tesori

È un vero e proprio gioiello non soltanto di Magenta, ma dell’intero territorio. Il Santuario della Madonna Assunta è stato riaperto, momentaneamente, ai visitatori per una breve visita. Erano alcuni anni che era chiuso e si pensava di inaugurarlo proprio nel giorno dell’Immacolata. Ma era impossibile e così si è pensato ad un’apertura straordinaria accolta con favore dai magentini. Dopo la benedizione del presepe e dell’albero in piazza Liberazione il parroco don Giuseppe Marinoni è entrato nell’antica chiesa con il sindaco Luca Del Gobbo. La più antica di Magenta e più vecchia, addirittura, del Duomo di Milano. L’Assunta di Magenta è del 1353, mentre il Duomo di Milano è di qualche anno dopo (1387).

L’interno è ancora un cantiere, ma molto è stato fatto. Come il tetto e l’impianto di riscaldamento. "Era previsto anche l’altare – commenta don Giuseppe Marinoni, parroco della comunità pastorale di Magenta –. Ma ci sono ancora i ponteggi a causa di un problema alla volta che rischiava di crollare. I tecnici sono al lavoro per risolverlo". Sono stati circa duecento i cittadini che hanno sfruttato l’occasione di poter entrare nel Santuario. "Ha subito molte modifiche nel corso degli anni – ha ricordato l’ingegner Oliviero Trezzi che ha sostituito per l’occasione l’architetto Francesca Monno, colei che ha curato il progetto –. La chiesa dell’Assunta è conosciuta per essere stata la chiesa abbaziale dei Celestini, il cui convento venne successivamente chiuso". Con l’arrivo di Napoleone I perse momentaneamente il suo valore e venne utilizzata come stalla per il ricovero dei cavalli. Passò di proprietà alla parrocchia e vennero effettuate numerose manutenzioni e trasformazioni. Nel 1937 cadde parte della volta, rifatta negli anni seguenti.

All’interno è un vero susseguirsi di tesori. A cominciare dalle tavole del Bergognone e poi dalle cappelle. Come quella dei Celestini in fase di restauro. "L’Adorazione dei Magi non è in restauro perché, molto concretamente, mancano i soldi – conclude Trezzi – ci appelliamo perché chi può sponsorizzare queste opere si faccia avanti. questo bene è un patrimonio di tutti".

Graziano Masperi