
Piantumazione di alberi e guerra allo smog Tani i Comuni che hanno usufruito dei fondi per il bosco del Parco del ticino
Appena ci si avvicina alla città arrivando da Robecco, dove si svolta verso la circonvallazione, c’è un ampio spazio verde dove si vedono i vari arbusti messi a dimora lo scorso anno che cominciano a formare un abbozzo di bosco. Questa di viale Giotto è una delle tre aree che il Parco del Ticino ha contribuito a riforestare in accordo con l’amministrazione comunale nell’ambito del progetto "Azioni per il clima: bando foreste", che era stato lanciato nel 2020. In quell’area l’intervento è stato di 6.100 metri quadrati di cui 3600 di nuovo bosco e 2.500 di siepi. In un altro angolo della città, via Alighieri è stato realizzato un bosco di 3.200 metri quadrati, di cui 900 di siepi arbustive.
L’intervento più ampio è quello realizzato in via Saba, su un’area di complessivi 33mila metri quadrati di cui la metà coltivato a bosco e l’altra con siepi, un intervento questo realizzato in collaborazione con diverse università, fra cui Milano-Bicocca e Politecnico di Milano, con tecniche di forestazione sperimentali e innovative. Ma non è stata solo Abbiategrasso a fruire di questo bando. Nuove aree boscate sono state realizzate anche a Pavia, Cassolnovo e San Martino Siccomario. Tutti questi Comuni hanno messo a disposizione aree pubbliche per realizzare le opere di rimboschimento. In totale più di 12 ettari di nuove aree a bosco o siepi boscate nei comuni del Parco, con oltre 25mila specie arboree e arbustive piantate come la farnia, il cerro, il carpino bianco, il ciliegio, l’olmo campestre, l’acero campestre, il frassino maggiore. E tra le arbustive il pallon di maggio, il biancospino, la ginestra, il ligustro, il corniolo, il sanguinello, l’evonimo.
A questa prima fase seguirà un ulteriore stanziamento di un milione di euro da parte del Parco del Ticino per proseguire nel progetto nei prossimi due anni. "Il nostro progetto, interamente finanziato dal Parco del Ticino ha avuto lo scopo di creare e incrementare i servizi ecosistemici che i boschi possono dare e di portarli il più possibile in prossimità dei centri abitati. Questi servizi vanno dalla fissazione del carbonio atmosferico all’assorbimento degli inquinanti atmosferici, dalla riduzione delle cosiddette bolle di calore al contrasto degli allagamenti durante gli eventi atmosferici, dalla realizzazione di nuovi ecosistemi fino al miglioramento del benessere delle persone che, in presenza di aree verdi, è risaputo che stiano meglio", commenta il consigliere delegato del Parco Massimo Braghieri.