
Legnano, gli interventi grazie anche al contributo economico di un privato
Ci sono voluti i fondi dell’8 per mille riservati dalla Cei, la Conferenza episcopale italiana, ai beni artistici e l’impegno economico di un operatore commerciale del centro cittadino che ha voluto celebrare in questo modo il suo 150esimo anniversario, ma a giochi fatti l’organo della basilica di San Magno costruito nel 1542 dalla famiglia Antegnati e ora restaurato tornerà presto a far sentire la sua voce. I lavori sono già iniziati e in queste settimane è in corso il restauro della cantoria, la cassa in legno di noce, opera del pittore Gersam Turri, che ospiterà l’organo. È situata in contro-facciata sopra l’ingresso principale della chiesa e l’intervento, affidato alla ditta Casati Restauri, durerà circa un mese.
"Cominceremo con saggi di pulitura della superficie pittorica per individuare quali siano i solventi più adatti per rimuovere lo sporco accumulato negli anni – spiegano i fratelli Casati, responsabili del cantiere- . Una volta completata la pulizia, interverremo sulle parti mancanti della decorazione: alcune applicazioni sono state rimosse nel tempo e una decoratrice si occuperà di ripristinarle. Durante le operazioni ricollocheremo anche elementi che si sono staccati negli anni per traumi meccanici o per la perdita di adesione della colla, andremo poi a ristrutturare la parte più nascosta, quella della struttura".
A sostenere economicamente l’intervento ha pensato la gioielleria Sironi, che ha pensato così a rafforzare il legame con la Città di Legnano dove è presente dal 1875. "Per i nostri 150 anni abbiamo sposato l’idea di papà Alessandro di ridare nuova vita all’organo dell’Antegnati, muto da decenni - ha detto a proposito del restauro Gianmarco Sironi, titolare della gioielleria che ha sostenuto l’operazione - Il restauro dell’organo è per noi un modo per ringraziare Legnano e contribuire alla valorizzazione di uno dei suoi simboli più amati: la basilica di San Magno. L’organo potrà tornare a suonare e emozionare attraverso concerti aperti alla cittadinanza".
"Restituiamo alla chiesa e alla Città – ha aggiunto monsignor Angelo Cairati - un organo in grado di offrire liturgie più animate e concerti per allietare tutti coloro che hanno trovato nella musica una via di bellezza". Il restauro dell’organo della Basilica di San Magno è attualmente affidato alla storica ditta Mascioni di Azzio, una delle più antiche e prestigiose fabbriche d’organi d’Europa, attiva dal 1829, con oltre 1200 organi realizzati nel mondo, tra questi quello del Duomo di Firenze, della cattedrale di Tokyo e della Basilica del Santuario di Fatima in Portogallo. P.G.