PAOLO GIROTTI
Cronaca

Icona su due ruote. La Saltafoss è rinata e incanta Osaka: "Una gioia immensa"

La bici da cross fu ideata tra Castellanza e Busto negli anni Settanta. Ora la terza serie firmata Cordaro ha ricevuto una menzione d’onore.

Marco Cordaro e il socio Carlogiovanni Carli ideatori della terza serie della Saltafoss

Marco Cordaro e il socio Carlogiovanni Carli ideatori della terza serie della Saltafoss

La Saltafoss, la storica bicicletta nata tra Castellanza e Busto Arsizio tra gli anni Settanta e Ottanta e che ha trovato nuova linfa con la terza serie, ridisegnata proprio in questi anni da un giovane imprenditore a Bollate, è stata premiata in questa sua ultima declinazione con una menzione d’onore al Compasso d’oro International Award, il prestigioso premio che, dalla prima edizione del 1954, nata da un’idea di Gio Ponti, è poi divenuto uno dei principali riconoscimenti della qualità del design. Ieri, al Padiglione Italia di Expo 2025 Osaka, sono stati infatti annunciati i progetti cui è stato assegnato il riconoscimento promosso da Adi – Associazione per il disegno industriale in collaborazione con il Commissariato, e tra le prestigiose menzioni d’onore figura la Saltafoss serie tre elettrica.

A raccogliere il testimone della Saltafoss storica, la rivoluzionaria bici da cross ammortizzata nata tra Castellanza e Busto Arsizio dall’ingegno di Giulio Ceriani e dall’impegno produttivo di Paolo Torretta, è stato nel 2020 Marco Cordaro che a Bollate ha ridato vita a questa icona di stile con un nuovo design ispirato in tutto e per tutto agli elementi che avevano fatto la fortuna di quella bicicletta: ammortizzatori di stampo motociclistico, grande fanale anteriore, un solido telaio. La Saltafoss terza serie, per qualità e innovazione, non ha tardato a farsi notare, arrivando sino al premio di ieri. "È stato un momento di grande gioia - racconta Cordaro da Osaka, dove ha ritirato il premio -. Dopo tanto lavoro e tanti sacrifici, ricevere un riconoscimento così importante è una soddisfazione enorme. Non solo per il nuovo team Saltafoss, ma anche in onore della sua storia e del simbolo che questa bicicletta rappresenta. È un premio che sento di condividere con i padri della Saltafoss, Giulio Ceriani e Paolo Torretta: credo ne sarebbero orgogliosi".

Piani per il futuro? "In questo momento stiamo dialogando con nuovi possibili partner. Il sogno è rendere la Saltafoss più accessibile, sia economicamente sia in termini di distribuzione. Per farlo serve un piano industriale più ampio e persone competenti. Siamo convinti che la Saltafoss possa diventare un successo mondiale e un simbolo del design italiano nel mondo, e stiamo cercando il modo giusto per far crescere il progetto".