Data l’importanza del cambiamento climatico nell’epoca in cui viviamo, alcuni alunni della scuola secondaria di primo grado di un istituto di Saronno hanno affrontato, prima in classe e poi sul campo, il tema dell’ecologia e dell’importanza della purezza dell’acqua dei fiumi.
L’ecologia è un settore della biologia che studia i rapporti che legano gli esseri viventi con l’ambiente circostante. I fiumi hanno molteplici funzioni, fungono da mezzo trasporto, sono corridoi ecologici, forniscono cibo, acqua e habitat a molteplici specie di animali e vegetali e, con le loro piene, apportano sostanze nutritive al terreno.
I ragazzi hanno appreso che l’uomo può intervenire negativamente sui fiumi in diversi modi: alcuni esempi sono rappresentati da disboscamento, sponde e letto cementificati, intervento sulla direzione e sulla forma del corso dei fiumi. Diverse alterazioni idrauliche possono mettere a rischio la funzione di corridoio ecologico, come ad esempio la diga, gli sbarramenti e il blocco della migrazione dei pesci, che causano la diminuzione degli habitat e quindi della biodiversità.
Di conseguenza, da un punto di vista naturalistico, l’ambiente “"ordinato" è peggiore di quello "disordinato".
L’esperienza sul campo riguarda, invece, un’attività didattica che i ragazzi hanno svolto presso l’incubatoio FIPSAS di Somma Lombardo nei pressi della diga di Porto della Torre.
Fingendosi ricercatori per un giorno, per prima cosa si sono recati presso un affluente del Ticino dove hanno effettuato il campionamento della fauna macrobentonica.
Una volta recuperati i campioni, i ragazzi si sono spostati in laboratorio, dove con l’aiuto di chiavi dicotomiche e stereomicroscopi, hanno analizzato il materiale raccolto e hanno tentato di riconoscere i principali gruppi di macroinvertebrati e la loro importanza come indicatori della qualità biologica delle acque.
Terminata questa fase, hanno partecipato a una lezione di biologia sui pesci d’acqua dolce, in cui sono state presentate le principali problematiche ambientali affrontate da questo gruppo faunistico e il progetto LIFEEL.
Il progetto è nato per salvaguardare le anguille europee, la cui vita è a rischio per la pesca, per gli sbarramenti lungo i corsi d’acqua e a causa della presenza di specie esotiche invasive che si stanno sostituendo a quelle autoctone. Nemico giurato dell’anguilla europea è il pesce siluro.
Per questi motivi, uno degli obiettivi del progetto LIFEEL è quello di poter arrivare a riprodurre artificialmente le anguille, in modo da limitare la pesca di quelle selvatiche e di salvaguardarne il ciclo vitale.
Alla fine dell’esperienza, i ragazzi hanno preso parte a una visita guidata dell’impianto ittiogenico presente presso l’incubatoio e hanno così potuto sperimentare ciò che avviene ogni giorno nella struttura.