“Ground Zero” di Wim Wenders torna in esposizione a villa Panza

L'opera fotografica "Ground Zero" di Wim Wenders esposta a Villa Panza a Varese, testimonia il dramma dell'11 settembre con suggestione artistica e speranza per il futuro.

“Ground Zero” di Wim Wenders  torna in esposizione a villa Panza

“Ground Zero” di Wim Wenders torna in esposizione a villa Panza

"Ground Zero" di Wim Wenders in esposizione a Villa Panza: fino al 12 maggio nella villa-museo sul colle di Biumo a Varese si potrà osservare l’opera fotografica in cinque atti del regista e fotografo tedesco. Un ponte tra due continenti, come lo stesso Wenders definì la dimora varesina. "Considero Villa Panza un luogo che rappresenta il cuore della cultura europea e al tempo stesso, l’unione tra l’Europa e l’America nella sua piena espressione". È lo spazio spoglio e raccolto della Scuderia piccola di Villa Panza ad ospitare "New York, November 8, 2001", trasformando l’ambiente quasi in una cappella che induce al silenzio e alla riflessione al cospetto delle cinque gigantesche fotografie.

Scatti effettuati dall’artista all’indomani dell’11 settembre 2001, che ritraggono Ground Zero con le macerie ancora fumanti dopo l’attacco alle Torri Gemelle. Una preghiera per immagini, un monito contro la violenza del terrorismo e la potente visione di un dramma collettivo, che oggi come allora interessa e coinvolge.

Una testimonianza storica eccezionale: Wim Wenders, fingendosi assistente dell’unico fotografo incaricato dal Comune di New York, fu infatti il solo a poter scattare altre immagini dell’area altrimenti off-limits a così poche settimane dalla tragedia. La sua è una visione artistica di grande suggestione, che grazie all’uso di una macchina fotografica panoramica allarga lo sguardo senza perdere il crudo dettaglio. Tra le rovine immortalate emerge la potenza della luce che penetra tra le macerie e induce alla speranza per il futuro e per l’umanità.

L’opera in cinque scatti è stata donata dal regista e dalla moglie al Fai nel 2015, a seguito della mostra delle sue opere a Villa Panza, intitolata "Wim Wenders. America", dedicata a rappresentare la sua visione di artista europeo affascinato dall’America, sensibile osservatore e interprete di quella cultura. Così come Giuseppe Panza di Biumo, che dalla fine degli anni Cinquanta visitando gli Stati Uniti rimase affascinato da quella terra di spazi immensi, di natura e di luce, di colori e di contrasti, che giovani artisti allora sconosciuti, oggi affermati, stavano esprimendo nelle nuove forme dell’arte. Con intuito ne comprò le opere e diede così inizio alla sua collezione nota in tutto il mondo e diffusa in grandi musei internazionali, pienamente rappresentata nella sua casa di famiglia a Varese.

Lorenzo Crespi