Legnano, la Franco Tosi dice addio a piazza Monumento

L’ingresso che fu di uno dei simboli industriali italiani passa di mano: gli operai non varcheranno più lo storico passaggio

L'ingresso della Tosi in piazza Monumento

L'ingresso della Tosi in piazza Monumento

Legnano - Prima o poi sarebbe dovuto accadere perché, nello "spezzatino" creato sulla superficie della Franco Tosi che fu, anche l’area che comprende l’ingresso storico dell’azienda era ovvio trovasse infine nuovi acquirenti. Quel momento è infine arrivato e da domani mattina gli operai del polo produttivo ancora attivo, rilevato da Alberto Presezzi nel 2015, non entreranno più dal cancello di piazza Monumento, ma dovranno passare dalla portineria di via san Bernardino, a pochi passi dall’incrocio con via Alberto da Giussano, chiudendo a tutti gli effetti un capitolo della storia della Franco Tosi. Ad annunciare il cambio di abitudini che, pur nel relativo silenzio, assume un rilievo particolare nella storia della città, è un piccolo manifesto affisso proprio al cancello di piazza Monumento e che invita i lavoratori a utilizzare la nuova portineria: a motivare la svolta, l’aggiudicazione qualche mese fa dell’area ex Franco Tosi e poi Trilands, che comprende l’edificio proprio al di sopra dell’ingresso di piazza Monumento e la palazzina di otto piani fuori terra che ospitava gli uffici della Franco Tosi. 

L’area è stata infatti venduta all’asta a un nuovo proprietario, che non si è ancora palesato chiedendo di rimanere "nascosto", e il passaggio di proprietà, come da accordi precedentemente stilati, ha portato anche alla modifica dell’accesso per i lavoratori. E così questa procedura "formale" scavalca in un solo attimo una storia, una tradizione e una vera e propria "cultura" che ha portato a individuare in piazza Monumento e nell’ingresso della Tosi il simbolo della Legnano del lavoro: da qui sono passati ogni giorno i quasi seimila dipendenti della Franco Tosi al massimo della sua forza, da qui sono partiti gli scioperi e i cortei che hanno fatto la storia delle lotte sindacali (non è un caso se anche i lavoratori Emerson, solo pochi giorni fa, sono partiti da qui per il loro corteo); qui, solo poche settimane fa, sono state posizionate anche le pietre d’inciampo che fisseranno nell’asfalto ciò che già è nella memoria, e cioè in i nomi dei lavoratori Tosi deportati nei campi di concentramento nazisti dopo gli scioperi del 1944.

In attesa di capire cosa sarà di questa parte della ex Franco Tosi, è dunque arrivato il momento di fissare nella memoria questa parte di storia della fabbrica e della città, per guardare avanti con ottimismo. Alberto Presezzi, che ha acquisito la parte operativa della Franco Tosi nel 2015, si è infatti aggiudicato da pochi mesi anche la cosiddetta "area blu", spendendo all’asta 1,6 milioni di euro: il modo migliore per manifestare l’intenzione di investire sullo sviluppo della Franco Tosi di domani. A questo punto l’imprenditore può contare su un’area di circa 85mila metri quadrati, 55mila dei quali coperti, e all’indomani dell’acquisizione era stato la stesso Presezzi a ventilare la realizzazione di una nuova porta d’ingresso per l’azienda.