Elisabetta Condò, la prof colpita alle spalle: "Ero girata, non me ne sono accorta"

Docente pugnalata, l’intervento all’ospedale di Legnano per ricostruire i tendini lesionati da un fendente. Una compagna di classe del sedicenne: ha frugato nello zaino e l’ha colpita. Noi barricati dietro i banchi

Il liceo Alessandrini e le armi portate in classe dal 16enne

Il liceo Alessandrini e le armi portate in classe dal 16enne

Abbiategrasso (Milano) – "Noi siamo entrati alle 8, normalmente come ogni giorno, e ci siamo subito suddivisi per fare un lavoro in gruppi. Io ero proprio con questo ragazzo". Inizia così il racconto di una delle compagne di scuola del sedicenne che ieri mattina ha seminato il panico nella seconda AL del liceo scientifico Alessandrini di Abbiategrasso, accoltellando la docente Elisabetta Condò all’avambraccio destro, alla scapola e alla testa con un pugnale con lama seghettata stile Rambo.

Elisabetta Condò, la professoressa ferita
Elisabetta Condò, la professoressa ferita

"Tutta la prima mezz’ora è sempre rimasto molto silenzioso: non collaborava con noi, non diceva nulla – prosegue la giovane studentessa, accompagnata in caserma dal padre per mettere a verbale quanto ha visto in quei drammatici minuti –. A un certo momento, è arrivata la nostra prof di Italiano, che ci ha aiutato un attimo col lavoro di gruppo. Poi ha detto a questo mio compagno che a breve lo avrebbe interrogato in Storia per recuperare un’insufficienza". E lui? "Le ha risposto che sarebbe arrivato tra cinque minuti. Ha iniziato a frugare nello zaino, poi si è voltato verso di noi, dicendoci “Mi dispiace, ragazzi, mi dispiace”. Dopo, ha tirato fuori le armi ed è andato verso la professoressa, che poi ha pugnalato diverse volte".

In quel momento, Condò era in piedi, "leggermente piegata in avanti sui banchi di questi miei compagni, dall’altra parte dell’aula. Inizialmente, dopo che questo ragazzo l’ha accoltellata, la professoressa è subito uscita, insieme ad altri compagni che erano nei posti più avanti, più vicini all’uscita. Io con altri siamo rimasti bloccati in classe e ci siamo tutti un po’ nascosti dietro i banchi, anche perché non sapevamo se la pistola fosse vera: avevamo paura di eventuali colpi di pistola da parte sua. C’è chi ha rovesciato il banco, ad esempio un mio compagno ha rovesciato il banco davanti a noi per proteggerci. Soltanto che poi lui non ci puntava la pistola contro, l’ha semplicemente tolta dicendo di uscire dall’aula. E così abbiamo fatto: siamo scappati da scuola, andando verso il parcheggio della fiera, dove già c’erano altri nostri compagni e la classe di fronte di noi, anche loro scappati".

Nel frattempo, la docente cinquantunenne, sposata con un collega che insegna in un liceo di Magenta e madre di due figli (di cui uno della stessa età del ragazzo che l’ha aggredita), è stata trasportata all’ospedale di Legnano: non è in pericolo di vita, nel pomeriggio è stata sottoposta a un intervento di chirurgia plastica per ricostruirle i tendini del braccio ferito a coltellate.

Nei primi minuti, le uniche parole che la cinquantunenne, sotto choc per l’aggressione, avrebbe riferito ai carabinieri di Abbiategrasso sono state: "Non me ne sono accorta, ero di spalle in quel momento: non me lo aspettavo".

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