
Il piccolo Edoardo sul palco del programma tv Italia’s Got Talent
Robecco sil Naviglio, 30 aprile 2017 - Con Gioacchino Rossini in formato punk è stata una vittoria per la musica. Il piccolo Edoardo Lovatti, robecchese di sette anni, capelli lunghi e tanta energia, è salito sul podio nell’edizione di quest’anno di Italia’s Got Talent, piazzandosi al terzo posto subito Francesco Arienzo e i «Trejolie», che hanno trionfato. Un comico e un trio comico. Dunque il primo musicista classificato è stato questo bambino di Robecco sul Naviglio che ha conquistato tutti suonando la batteria con talento ed energia, senza mai rinunciare a vivere l’esperienza televisiva come un gioco. Nelle audizioni e in semifinale si era esibito con il papà Mattia e con Claudio Ateri. «I secoli morti», insomma. Mentre in finale ci è andato da solo, e perfino Giacchino Rossini ha dovuto cambiarsi i panni che è solito indossare e mettere la maglietta dei Misfits per scatenarsi a ritmo punk-rock. Edoardo, infatti, ha suonato alla batteria la «overture» tratta dal «Guglielmo Tell» del grande compositore pesarese. Prima in assolo e poi accompagnato da un’orchestra classica.
Pura energia e pubblico in visibilio con tanto di standing ovation. «Paura dei giudici? No. Li ho già visti due volte..» ha commentato candidamente prima della puntata in diretta; ammettendo poi di aver provato «centinaia, migliaia di volte» il pezzo di batteria suonato in finale. Alla fine è arrivato terzo su 15mila (i partecipanti ai casting da tutta Italia). Non male per un bambino di 7 anni che suona tantissimo senza rinunciare ai doveri che spettano ai bimbi della sue età: «è anche bravo a scuola – ha assicurato il papà -. Non avrà problemi a recuperare il lavoro fatto in questi giorni nei quali si è assentato. Però prima si prenderà un po’ di tregua perché nelle ultime settimane si è impegnato tantissimo».
Il papà Mattia ha raccontato che lui e Edoardo hanno stretto tante amicizie dietro alle quinte con gli altri concorrenti, sia piccini che adulti: «Ci siamo divertiti tantissimo. È stato bello trovare un ambiente così». Tra gli ammiratori di Edoardo c’è sicuramente Claudio Bisio, uno dei quattro giudici di questa edizione di Italia’s Got Talent: «Ti confesso che qualcuno sui miei social commentava e chiedeva se il ragazzino è davvero così talentuoso – ha detto in puntata -. La risposta è sì!». Tanta esaltazione anche per Luciana Littizzetto: «Dopo il pianista sull’oceano, il batterista nell’universo – ha scherzato -. Nato dall’amore tra un uomo e una grancassa». Non da meno i commenti degli altri due giudici, Nina Zilli e Frank Matano, in piedi dopo la performance musicale di Edoardo, proprio come la conduttrice Lodovica Comello.
Non male se si pensa che iniziato a suonare la batteria tre anni fa. Certo, quando si è piccoli le cose riescono più facilmente e più velocemente, ma per suonare così devi essere un talento puro. Il percorso del piccolo batterista nel programma è stato trionfale fin dalla prima audizione, quando ha guadagnato quattro «sì» dai giudici dopo un medley punk-rock eseguito insieme al papà e all’amico Claudio, il gruppo del quale il piccolo batterista è front-man e fondatore. «Che potenza!», il commento che gli aveva regalato allora Nina Zilli; e per il resto dell’edizione questa potenza non è mai venuta meno. Neppure quando Edo e i suo compagni si sono cimentati con Louis Armstrong e il suo «What a wonderful world» in semifinale. Ovviamente il tutto in salsa rock. Una sorpresa per l’Italia, forse, ma non certo per Robecco sul Naviglio, che ha già imparato a conoscere Edoardo nei concerti tenuti in giro per il territorio.