Nel 2021 era stata Anna Pavan (nella foto) a lanciare l’idea del custode sociale da inserire nel rione Canazza, poi applicata come sperimentazione, e a spiegare quale fosse l’idea di base: "In una prima fase la persona identificata dovrà essere presente durante la giornata, pur non abitando nell’edificio nel quale si trova ad operare – aveva spiegato Pavan –: la residenzialità potrebbe essere un secondo stadio del progetto. Suo compito sarà quello di raccordarsi con chi gestisce la manutenzione degli immobili per avere un costante aggiornamento sulle situazioni critiche e affiancarsi alla polizia locale per ulteriori segnalazioni e unire questi input a quanto di problematico potrà rilevare in presenza, per arrivare a mediare e provare a risolvere. Tra i compiti, anche quello di raccordarsi coi settori del Comune potenzialmente interessati per chiedere l’intervento per le esigenze contingenti di un anziano oppure di un bambino residente nel contesto che ha bisogno di un supporto".
CronacaEcco il custode sociale: "Collaborerà con le forze dell’ordine"