Don Tempesta respinge le accuse, la comunità affronta la bufera

L’interrogatorio davanti al gip provoca un nuovo choc emotivo. Il vicario inviato da Delpini incontrerà i fedeli domenica prossima

Il prevosto don Ambrogio Colombo

Il prevosto don Ambrogio Colombo

Busto Garolfo (Milano) - "Accuse infamanti, sono scioccato e provato da quello che sta accadendo" . Don Emanuele Tempesta ha scelto di non tacere davanti al giudice per le indagini preliminari Luisa Bovitutti che lo ha interrogato ieri mattina negli uffici del tribunale di Busto Arsizio. Ha proclamato la sua innocenza con ogni mezzo, affermando di non aver mai sfiorato con secondi fini i ragazzi che frequentavano l’oratorio di Busto Garolfo. Dopo l’arresto a seguito dell’accusa più pesante per un uomo di chiesa, quella di aver commesso abusi su dei minore a lui affidati, il sacerdote ai domiciliari in una località segreta da quattro giorni ha cercato di discolparsi.

Una situazione drammatica che sta avendo ricadute pesanti sulla comunità di Busto Garolfo ormai divisa tra colpevolisti e innocentisti. Se per alcuni merita una pena la più severa possibile, per altri che ancora stentano a credere a quanto è accaduto, si tratterebbe di un “errore“ che rischia di compromettere per sempre la carriera del ventinovenne sacerdote. Le cinque denunce che hanno innescato l’inchiesta poi sfociata negli arresti domiciliari pesano come un macigno sulla comunità parrocchiale, e scatenano la caccia a identificare gli autori delle querele. Mentre dal versante giudiziario lo studio legale Zanchetti e Pulitanò ha preso in carica la difesa del sacerdote, e la Diocesi la gestione delle informazioni, sul territorio lo smarrimento regna ancora sovrano. Il settantunenne parroco don Ambrogio Colombo, dopo aver perso per un male incurabile uno dei due sacerdoti che lo coadiuvavano pochi mesi fa, ora è rimasto praticamente solo a guidare la comunità dei fedeli.

Il vicario episcopale mandato da Delpini, monsignor Luca Raimondi, avrebbe pronosticato un rimpiazzo di don Emanuele non prima però del prossimo mese di ottobre. Fino ad allora tutta la parrocchia dovrà camminare sulle proprie gambe gestendo al meglio una situazione che qualcuno ha definito catastrofica. Alcuni sacerdoti nativi di Busto Garolfo hanno offerto la loro collaborazione per le messe domenicali, ma tutto è al momento fortemente incerto e sulle spalle dell’anziano parroco.

Ieri l’oratorio estivo ha riaperto i battenti regolarmente mentre domani si deciderà sul futuro della vacanza per ottanta giovani prevista la prossima settimana. Stretto riserbo dagli ambienti parrocchiali su quanto è accaduto, il parroco e gli animatori preferiscono la via del silenzio per non rischiare di avvelenare un clima già molto teso. Domenica prossima, stando alle ultime notizie, toccherà al Vicario episcopale incontrare i fedeli durante le messe festive, per fare sentire la vicinanza della Diocesi. Dopo la lettera rivolta alla comunità letta domenica scorsa da don Ambrogio, i fedeli avranno la possibilità di conoscere direttamente dalle parole di monsignor Raimondi quali sfide dovranno affrontare nelle prossime settimane. In attesa che finalmente un nuovo sacerdote venga nominato. Al momento nessuna celebrazione è stata sospesa per carenza di sacerdoti, nelle prossime settimane non è da escludere però una riduzione delle messe.