
Don Fausto Giacobbe celebra ancora messa al mattino nella basilica di San Martino
Magenta (Milano), 6 giugno 2020 - Settant’anni da sacerdote. Una vita, e un record con quelle 39.582 messe celebrate. L’ultima l’altra sera nella basilica di San Martino. Città dove vive da 31 anni e nella quale ha ricoperto il ruolo di parroco prima di don Mario Magnaghi e dell’attuale don Giuseppe Marinoni. L’altra sera c’erano tutti i sacerdoti magentini a festeggiarlo. A ricordare quel 3 giugno del 1950 quando don Fausto Giacobbe venne ordinato sacerdote dal beato cardinale Alfredo Ildefonso Schuster.«Sembrano così tanti anni, ma sono trascorsi così velocemente che quasi nemmeno me ne sono accorto", ha detto don Fausto, diventato monsignore 4 anni fa.
L’altra sera gli hanno voluto fare una sorpresa perché non pensava, don Fausto, di ricevere tanto affetto dai magentini. Pur con le restrizioni del periodo hanno affollato la basilica in un giorno feriale. Don Fausto si è commosso l’altra sera e ha pianto quando ha ricordato i genitori. Persone umili che vivevano nella fede e l’hanno trasmessa ai figli in un periodo in cui la povertà la faceva da padrona. Il papà che si alzava alle 5 e prendeva la bicicletta per andare a lavorare con qualsiasi condizione atmosferica. E la mamma. "Quando ho celebrato la prima messa mia mamma aveva messo il vestito più bello – ricorda don Fausto con la voce rotta dall’emozione – poi, dopo quel giorno, io e mio fratello ci siamo chiesti che fine avesse fatto quell’abito perché non lo avevamo più visto. Passarono gli anni, mia mamma rimase paralizzata e gli ultimi cinque anni di vita li trascorse con me. Quando morì ritrovammo quel vestito in un armadio. Accanto c’era un biglietto che recava la scritta ‘lo voglio tenere con me nella bara’".
Un ricordo indelebile nella memoria di don Fausto, parroco a Magenta dal 1989 al 2005, dopo don Giuseppe Locatelli, scomparso pochi anni fa. Oggi non è più il parroco di Magenta, ma ha continuato a vivere in città e a celebrare messa. Carattere forte, uomo di grande fede e cultura. "Ringrazio tutti quanti voi che siete qui con me quest’oggi – ha detto - nonostante le difficoltà del periodo e le restrizioni alle quali dobbiamo attenerci. Ringrazio i miei confratelli nel sacerdozio ministeriale e, ovviamente, ringrazio il Signore. Ho controllato quante fossero le messe celebrate da me in 70 anni. Un numero elevatissimo. Chissà che esame mi farà il Signore quando sarò davanti a lui...".